Un mal ridotto gestore di un teatro in disuso, Arturo Meraviglia (Alessandro Siani), è impedito nel realizzare il sogno del compianto papà, che fu teatrante d'avanspettacolo. Improvvisamente, dall'America, arriva la chiamata per un'eredità (farlocca) di un vecchio zio ed Arturo si ritrova a fare il tutore di una coppia di bambini: una sorella maggiore e il suo fratellino. Quest'ultimo è per giunta telecinetico: sposta le cose col pensiero. L'intento del Siani regista è chiaro: non prendersi sul serio. Va detto che, in quanto "comico analogico" Siani rende di più; da "comico in celluloide", invece, un po' meno e si vede dalle battute che ci propina ("io non vedo un euro da quando è uscita la lira"; una tipa starnutisce e lui fa: "Influencer?"; "io non sono vegano, sono negano: nel senso che prima mangio e poi nego"). Purtroppo il grande schermo richiede, per l'attore di commedia all'italiana, un...