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Visualizzazione dei post da giugno, 2012

Allora ... Parliamo soltanto di calcio

Domenica c'è la finale dell'Europeo. Se sono contento che l'Italia (nazionale di calcio) sia arrivata in finale? Certo. Entusiasta al mille per mille. Perché, semplicemente, mi piace il calcio. Ieri proprio a Linea Notte su Rai 3, era ospite il Prof. di Economia Tito Boeri, che presentava il suo libro dal titolo, "Parlerò SOLO di calcio". Il Prof. disse che in Italia 3 su 4 sono solo interessati al calcio. Questo dato è significativo, evidenzia in toto come è costruita la cultura e l'opinione generale di questo paese, che privilegia e mette al primo posto, il calcio. La politica passa ai piani inferiori. Ne è la dimostrazione lo pseudogoverno attuale, che non è stato votato da nessuno, ma che è un potere del tutto autonomo insediatosi nei palazzi istituzionali. Se per ogni vittoria della nazionale italiana c'è democrazia stiamo freschi. Cioè l'unico momento, e non esiste altro momento che questo, in cui il popolo italiano è coeso, è proprio durant

Piccoli cult girano sul DT: New York Stories

Come si dice, c'è sempre la prima volta. Finalmente, anche nel sud, in questa terra dimenticata dai santi, arriva lo switch off, che ci dà la possibilità di vedere più canali in chiaro sul nostro digitale, comprese frequenze in hd. Ebbene la tecnologia va avanti e noi dobbiamo seguirla di pari passo. Nel pomeriggio m'imbatto in RaiMovie; fanno un film d'autore, lo capisci dalle inquadrature manieristiche, da quella colonna sonora anni '60 e '70; dapprima non sapevo di che film si trattasse, poi schiaccio sull'info del telecomando del mio digitale terrestre cinese, et voilà: New York Stories. Ma quale? Quel film sperimentale con tre mini storie raccontate da Scorsese, Coppola e Allen? Sì proprio quello, film del 1989. Il primo episodio è con Nick Nolte, storia di un pittore in crisi creativa che dovrà mediare la sua fama con l'amore  difficile per una donna che vive nel suo appartamento e per la quale nutre un profondo amore, fatto esclusivamente d'isp

Piccola indagine machiavellica

Ci sono i dati statistici, le agenzie di rating. Ci sono ricerche in campo sociale. Ma chi ce lo dice che poi anche queste ricerche, queste agenzie non siano veicolate politicamente? Che non siano "pagate"? No, perché molta gente, quantitativamente non so definirla, avverte sì l'aria di crisi, ma agisce nella totale spensieratezza. Più di qualcuno sa, dal canto suo, di avere da un lato un supporto della rete parentale, dall'altro quello politico, ammettendo che questo qualcuno sia impegnato politicamente, e con tessera di partito annessa. C'è chi questo sforzo, quello d'impegnarsi politicamente però, non riesce a sopportarlo. Se questo qualcuno, che crede nella politica, pensa che con essa possa ambire a ruoli sociali magistrali, si sbaglia: poiché prima deve valutare se la sua rete parentale, conta in modo socialmente darwiniano, cioè in sostanza, se ha degli scudi protettivi, affinché non venga "bruciato", politicamente parlando, dal suo subordina

Project X per una generazione eXtreme

Il cinema ha raccontato in tanti film il tema dell'adolescenza. Quel passaggio sia fisico che psichico importante che darà vita alla maturità dell'uomo e della donna. Se prima, negli anni settanta e poi negli anni successivi la base era l'accettazione del gruppo, l'amore non corrisposto, le parole non dette, le difficoltà intrinseche nel relazionarsi con l'altro, oggi, questo viene del tutto tralasciato. Anche perché nell'era della società liquida come afferma il sociologo e filosofo polacco Zygmunt Bauman, la vita diventa sempre più veloce, costretta senza se e senza ma ad adeguarsi alle attitudini del gruppo, della comunità; in sostanza o sei uguale alla massa oppure vivi solo, rimani in solitudine. Sembra quasi che l'emarginazione non venga per mano dell'individuo singolo, quanto per mano del gruppo, della massa. È quello che sta succedendo in questi ultimi dieci anni con l'avvento dei social network. Chi, ad esempio, non è iscritto a Facebook

Ma come stiamo in questo periodo?

Ma non scherziamo. Non ditemi davvero che in questo momento storico dobbiamo preoccuparci. È tutto, piuttosto, assurdo. Pensate alla classe dirigente che ci governa; è austera, non potrebbe mai pensare come un giovane, non ce la farebbe. Non stiamo a ripeterlo sempre che c'è crisi, che non c'è lavoro, perché tanto loro faranno finta d'ascoltarci e ci diranno: "pronte nuove misure per creare attività occupazionali". È inutile anche crogiolarsi che in Europa stanno lavorando per noi, perché non stanno facendo un bel niente, aspettano qualche altro crack come la Grecia. Allora con chi ce la dobbiamo prendere? Con l' attuale governo? No. Con il passato. Con chi ha deciso di vendere la "sovranità" della propria moneta a qualcun altro. Ecco è lí che dobbiamo trovare il problema. Ma torniamo al lavoro ... Il lavoro non c'è  perché mancano le politiche adeguate, con i politici di palazzo troppo occupati alle loro tasche e meno a quelle degli italiani. I

Django Unchained. Le prime immagini del film

Da queste prime immagini possiamo vedere alcuni volti notissimi di Hollywood; Leonardo Di Caprio, Jamie Foxx con capelli ricci che ricorda molto Jamie Hendrix; Christoph Waltz. È questo il cast del nuovo capolavoro di Quentin Tarantino. Dalle prime immagini, già disponibili su svariati siti web di cinema e non, si può notare che il western in questione è lontano da Leone e Corbucci, sicuramente, verranno omaggiati, ma il tocco di originalità del maestro Tarantino si vede già da pochi frame. Stasera dovrebbe essere noto ufficialmente nelle tv americane il teaser trailer di Django Unchained.