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Visualizzazione dei post da gennaio, 2009

LA BRUTALITA' DI TRACCIARE UNA STRISCIA

di ALESSANDRO ROMANO Diceva karl marx: ‘la storia si ripete sempre due volte: la prima volta in tragedia, la seconda in farsa’. nella striscia di gaza si vive l’inferno. e in questi giorni, questa frase, che ho spolverato dalle reminiscenze liceali, si rivela in tutta la sua fondatezza.un grido di dolore si sta levando dalle madri di gaza nel vedere i propri figli morire sotto il passo sicuro dei carrarmati israeliani. e a questo grido si aggiunge tutto lo sconcerto del mondo che però rimane a guardare, che rimane inerme.come non si può provare sgomento davanti alle notizie che ci arrivano da quell’angolo di terra?scrive vittorio arrigoni sul blog www.guerrillaradio.iobloggo.com in un post dello scorso 27 dicembre a pochi giorni, quindi, dall’inizio dell’operazione ‘piombo fuso’:‘Un messaggio cordiale di fine anno a tg1 tg2 rete 4 canale 5 italia uno, Claudio Pagliara su tutti,ma anche il tg3:ANDATE A FARE IN CULO.Siamo sotto le bombe a Gaza,e molte sono cadute a poche centinaia di me

IL POETA FABRIZIO: 10° ANNIVERSARIO DELLA SUA SCOMPARSA

È opportuno ricordare un uomo che ha cambiato la visione della cultura italiana. Una scrittura diversa da quella di altri cantautori: Fabrizio De André. Ha saputo meglio di chiunque altro offrire ad ognuno di noi il senso della musica. Non ha rappresentato una corrente politica, nanche ne ha trasmesso il pensiero, è stato libero. Il fatto di pensare in maniera libera, toccando nei suoi testi sempre temi scomodi e analizzando dialetti e lingue diverse, lo ha reso unico. La sua carriera ha inizio nei primi anni sessanta. La sua voce calda e la concisione dei temi ne fanno un cantante diverso da altri. Nel 1962 Fabrizio sposa Puny, una ragazza genovese che lo stesso anno gli dà un figlio, Cristiano, oggi a sua volta musicista e cantante.Intanto escono altri dischi contenenti brani destinati a divenire dei classici: "La guerra di Piero", "La ballata dell'eroe", "Il testamento", "La ballata del Michè", "Via del Campo", "La canzone d

IL CAMBIAMENTO CUBANO di Alessandro Romano

Il primo di gennaio del 1959, 50 anni fa, il Movimento del 26 di luglio guidato da Fidel Castro, Ernesto Guevara e Camilo Cienfuegos, si avvicinava a l’Havana costringendo alla fuga il corrotto dittatore Fulgencio Batista. 50 di revolucìon, 50 anni di vittorie, conquiste sociali che fanno di Cuba lo stato del continente americano con il più basso tasso di mortalità infantile, con un ottimo sistema sanitario ed un altissimo livello di alfabetizzazione, seguendo il principio umanistico dell’eroe patriota José Martì, secondo il quale l’istruzione e la cultura gettano le basi per la costruzione dell’individuo libero. Conquiste strappate con orgoglio e orgogliosamente. Lo stesso orgoglio che, però, è stato anche causa di forti contraddizioni nell’isola. Non si possono negare le forti, fortissime limitazioni alla libertà dei cittadini cubani ed ai tanti, tantissimi errori commessi in questi 50 anni. Con la stessa onestà intellettuale con la quale riconosciamo gli errori ed i delitti commessi

UN 2009 PIENO DI SPERANZA

Anche se un po' in ritardo faccio gli auguri a tutti i lettori di "Penna Rossa" di un buon anno, pieno di aspettative positive per il futuro. Un'esortazione doverosa poi la voglio lanciare a tutti coloro che guardano la tv, preoccupati per quello che succederà in futuro; dico a loro di vedere meno tv e leggere di più i giornali, magari aggiornarsi su internet, perché determinati programmi possono deviarci, rimbecillirci e sminuire i nostri modi di pensare. Facciamo ricerca ed andiamo in fondo ai problemi, senza fermarci all'opinione di una sola persona... e scriviamo, poiché come diceva il Foscolo:« Scrivere, è perseguitare con la verità i nostri persecutori ».