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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

Ant-Man: una piccola delizia

La Marvel Studios sembra non abbia esaurito ancora del tutto le idee e la creatività. Andare a spulciare dagli scaffali della fumetteria eroi sconosciuti al grande pubblico e portarli alla ribalta sul grande schermo, potrebbe comportare dei rischi. Nella fattispecie di Ant-Man non lo è stato per niente. Diretto da Peyton Reed ( Abbasso l'amore ), scritto a più mani da Joe Cornish e Edgar Wright, Ant-Man - il film riduce le proporzioni fisiche dell'eroe per portarlo ai livelli del mito . Scott Lang (Paul Rudd) è appena uscito da galera. Deve ricominciare daccapo la sua vita. Ha bisogno quindi di ritessere i rapporti con la sua bambina, che vive con la sua ex-moglie e con il nuovo compagno. Lang sa che è molto difficile, soprattutto quando trova un lavoro e poco dopo lo perde. Perciò sfodera le sue competenze, quelle di ladro. Lang, infatti, è un mago del furto con una certa reputazione. Al momento la scoperta scientifica dello scienziato Hank Pym (Michael Douglas

Spectre

  Spectre è il secondo Bond del regista Sam Mendes dopo Skyfall e il quarto di Daniel Craig. Mendes ( Era mio padre , American Beauty ) mostra già all’apertura del film un’ineguagliabile padronanza registica: piano sequenza tra la torma del “Giorno dei morti” a Città del Messico che vede Bond alle prese con una scazzottata in un elicottero che sta lì e lì per schiantarsi, mentre a terra la folla mascherata sciama di qua e di là. Una grande scena d’azione insieme poi all’inseguimento sulla via Nomentana a Roma in cui Bond gigioneggia con un’Aston Martin DB10 e il sicario David Bautista che brama per ammazzarlo. La sequenza del treno in cui Bond lotta all’arma bianca sempre con l’indistruttibile Bautista e che ricorda la famosa scena dell’orient express di Dalla Russia con Amore . La sceneggiatura di John Logan e Neil Purvis, non è potente quanto lo fu quella di Skyfall, che andava a indagare sulla psicologia profonda dei personaggi, ma è invece più debole. Qui c’è un’organizzazi

Suburra

Regia: Stefano Sollima Soggetto: Giancarlo De Cataldo, Carlo Bonini Sceneggiatura: Sandro Petraglia, Stefano Rulli Cast: Greta Scarano, Pierfrancesco Favino, Alessandro Borghi, Claudio Amendola, Elio Germano, Adamo Dionisi   Suburra significa "gente di malaffare" e il regista di RomanzoCriminale – La serie , ne sa più di qualcosa. Il film di Stefano Sollima è un buon esercizio di stile e ha caratteristiche che richiamano il cinema di genere mitteleuropeo. È girato con abilità manieristiche, che però sfociano nell’azione casereccia; la fotografia impeccabile di Paolo Carnera ( ACAB e I Galantuomini ) fortunatamente lo rende godibile. Roma è sempre fosca, piovosa, farebbe invidia pure a Londra, ideale come sfondo per il "marciume imperante". La storia è lineare, anzi fin troppo, e percorre i sette giorni prima della cosiddetta "Apocalisse", dal 5 novembre 2011 sino all'11 novembre 2011, per concludersi il 12 novembre con il fatidico giudizio