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Visualizzazione dei post da settembre, 2008

ETA' MODERNA E DISAGIO GIOVANILE

Il XXI secolo come lo descrisse Kubrick in ODISSEA 2001 sembrava fosse un era di rivoluzione umanitaria segnata dalla conquista aereospaziale. Ci aveva azzeccato con il predominio del calcolatore(computer) sull'uomo. È vero! Siamo diventati schiavi della tecnologia, ma non solo, siamo diventati schiavi del potere mediatico. Ci facciamo trasportare dalle manipolazioni pubblicitarie; la gente è come se rimanesse ferma di fronte allo specchio a guardarsi e a chiedersi a cosa dovrebbe pensare. Perché in effetti nessuno sa più a cosa pensare; si è arrivati a non avere più un opinione. Lo si può notare anche nelle chiare vicende avvenute nei giorni scorsi. Il caso di Castelvolturno, il caso del giovane Abdul a Milano, la questione Alitalia e etc... NON VI È PIU' UNA OPINIONE, forse perché la gente neanche si pone il problema di averne una. E intanto il tempo scorre, le persone vivono alla giornata e nessuno protesta per quello che gli accade intorno. Le famiglie a mala pena riescono

BEN STILLER: STAR VIZIATA IN "TROPIC THUNDER"

Il comico Ben Stiller ha presentato oggi a Roma l'anteprima del suo nuovo film, di cui è regista, e produttore insieme a Tom Cruise. Il film arriverà nelle sale italiane il 24 Ottobre. Racconta le vicende di alcune star del cinema, appunto Stiller che interpreta un certo Speedman, ma troviamo anche Jack Black e Robert Downey jr. che impersonificheranno due attori patetici ancora vogliosi di nuove sfide. Il film è una satira dei film da guerra. Un film nel film, che porterà i protagonisti a combattere una vera guerra. Purtroppo per eventuali problemi legati alla produzione Speedman deciderà di girare le scene del "colossal" di guerra in una foresta del Sud Est asiatico. Qui incontreranno guerriglieri veri che li perseguiteranno. Il tutto, ovviamente, condito da quella demenzialità tipica dei film interpretati da Stiller. C'è da dire che ogni film dell'attore americano è accompagnato da un'ondata di successo ai botteghini. A volte la demenzialità che crea ilarit

MORTO PER DEI BISCOTTI. MA NON CI CREDIAMO

Abdul il ragazzo che ieri è morto a causa di ripetute sprangate sferrategli in un via di Milano, si dice sia stato ucciso non per razzismo ma perché avrebbe tentato di rubare dei biscotti. Sta di fatto che gli amici che erano in sua compagnia hanno rilasciato dichiarazioni che sostengono che i due uomini, un padre e un figlio nonché proprietari di quel vagone bar, gridavano "sporco negro" che a quanto sembra evidente è un epiteto razzista. Su molti giornali si dice che i milanesi non sono razzisti, la Moratti insiste su questo caso smentendo che Milano sia razzista. Il razzismo c'è a Milano, come a Roma ed ad altre parti d'Italia. È giusto che diventi un caso politico l'Esecutivo prenda il pugno di ferro contro questi soggetti che per arrivare a fare un gesto così estremo, è perché sono stati spinti da una forte rabbia legata solo all'odio verso la razza. I due sono stati arrestati. Ma questa vicenda non può chiudersi nel dimenticatoio. Si deve fare una legisl

MILANO: NERO PRESO A SPRANGATE. È MORTO

Abdul 19 anni è morto perché aggredito da due uomini a colpi di spranga. Siamo a Milano in Via Zuretti, vicino la Stazione Centrale. I due uomini erano a bordo di un furgone bar. Abdul camminava con i suoi amici, quando ad un tratto il furgone accosta, scendono in due e lo prendono a colpi di spranghe. Il ragazzo ore dopo morirà. È l'incubo che ancora si ripete. Quello dell'odio razziale. Il non accettare la diversità sessuale, razziale e religiosa. Dare dello strano a questa gente, senza minimamente pensare che loro sono "persone". Cioè possessori di diritti. Il fatto di essere uomo non è dato dal colore della propria pelle, dalla propria fede o dalla propria nazionalità, ma dalla volontà di pensare ed agire nella comunità. Immaginiamo una realtà solo ghettizzata, dove tutti sono omologati e uguali; come si viverebbe? Chi prenderebbe dall'altro le idee, le scelte e le tradizioni. Tutti questi valori non esisterebbero, ci sarebbe un'apatia sostanziale, una soc

LEONE D'ORO A "THE WRESTLER". MIGLIOR ATTORE SILVIO ORLANDO

The Wrestler è questo il titolo del film di Darren Aronofsky. Interpretato magistralmente da un vecchio e corroso Mickey Rourke, che oramai con cinquant'anni e più sulle spalle continua a picchiare duro e a prendersele come nella vita reale. Sicuramente il Leone d'Oro ci sta tutto, anche perché è stata un icona anni ottanta e ha fatto tanti grandi film con altrettanti registi come: Francis Ford Coppola, Micheal Cimino, Robert Rodriguez, ecc. Nel film interpreta un "wrestler" ormai in decadenza per via di un infarto subito sul ring( e forse questo può ricordarci la scomparsa di Andy Guerrero), che decide di ritirarsi. Intorno vi è anche uno sfondo sentimentale con cui giocano i personaggi, sin quando non arriverà il momento del giudizio; quello della sfida finale. Un lottatore decide di sfidarlo e lui non si tirerà in dietro. Sicuramente questa di Rourke è una performance originale che non lo ha fatto semplicemente recitare, ma lo ha immedesimato in quello che è. Il fi