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ETA' MODERNA E DISAGIO GIOVANILE


Il XXI secolo come lo descrisse Kubrick in ODISSEA 2001 sembrava fosse un era di rivoluzione umanitaria segnata dalla conquista aereospaziale.

Ci aveva azzeccato con il predominio del calcolatore(computer) sull'uomo.

È vero! Siamo diventati schiavi della tecnologia, ma non solo, siamo diventati schiavi del potere mediatico. Ci facciamo trasportare dalle manipolazioni pubblicitarie; la gente è come se rimanesse ferma di fronte allo specchio a guardarsi e a chiedersi a cosa dovrebbe pensare.

Perché in effetti nessuno sa più a cosa pensare; si è arrivati a non avere più un opinione.

Lo si può notare anche nelle chiare vicende avvenute nei giorni scorsi. Il caso di Castelvolturno, il caso del giovane Abdul a Milano, la questione Alitalia e etc... NON VI È PIU' UNA OPINIONE, forse perché la gente neanche si pone il problema di averne una. E intanto il tempo scorre, le persone vivono alla giornata e nessuno protesta per quello che gli accade intorno.

Le famiglie a mala pena riescono ad arrivare a fine mese, i padri si lamentano che non riescono a mantenere i figli, il lavoro che scarseggia sempre di più.

L'esecutivo non cerca nessuna soluzione a tali problemi, ma li amplifica. La Gelmini ha pensato al maestro unico, tagliando fondi alla scuola, senza pensare a tutti quelli che rimarranno a casa o in attesa di trovare una occupazione, neanche come supplenti minimo.

Siamo delle piccole pedine spostate dal potere multimediale. Più passerà il tempo e più verremo usati e consumati da questo potere, che bene e in maniera strategica è stato usato da Berlusconi(che non a caso ha tre reti più altre reti digitali) che ne ha fatto anche uso politico.

Quando, quindi, accendiamo la tv non abbiamo una vasta scelta, ma solo una bassissima scelta che ci fa "scegliere" sempre le stesse reti. Pertanto è sempre uno a determinare la scelta televisiva, ovvero: Berlusconi.

Ecco che quando un individuo singolo determina la scelta sugli altri è un "dittatore".

Oggi dobbiamo ritagliarci un nostro spazio, un nostro punto di vista, se volessimo concorrere e quindi diversificare, differenziare le scelte.

Oggi in effetti ci sono poche preferenze, devi volutamente attenerti a dei canoni, a degli stilemi se no sei fuori dal gregge.

Devi essere conformato. Ed è proprio questo conformismo che ti chiude, accecando il nostro vero modo di pensare.

Cerchiamo, allora di essere elastici, esploriamo nel significato vero delle cose. Analizziamo punti di vista diversi.

Dobbiamo cercare uno spazio dove raggruppare idee diverse, verità differenti.

Come diceva Nietzsche - la verità è che la verità cambia -.

Perciò gridiamo forte quando qualcosa non ci sta bene.

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