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Mission: Impossible - The Final Reckoning. La recensione

La resa dei conti finale. Sono passati quasi trent'anni e questo formato thriller - spionaggio - azione resta sempre fresco e attuale.

MISSION: IMPOSSIBLE - THE FINAL RECKONING (2025) è l'ottavo film che completa e conclude (almeno per il momento) la saga.

Nata come serie TV, a cavallo tra gli anni sessanta e settanta; nella trasposizione cinematografica ha sempre mantenuto questo temperamento démodé con sprazzi di humour britannico.

Sembra ieri quando, nel lontano 1996, Tom Cruise alias Ethan Hunt si cala con un cavo metallico in una camera blindata della CIA, deviando i raggi infrarossi, per prelevare una lista di agenti sotto copertura dal PC del Langley. Stiamo parlando di MISSION: IMPOSSIBLE (1996) regia di Brian De Palma. E cosa c'entra il primo capitolo con quest'ultimo?
In MISSION: IMPOSSIBLE - THE FINAL RECKONING (2025), il regista Christopher Mcquarrie usa il primo capitolo come aggancio narrativo e stilistico, ritornando ad un genere d'azione vecchio stampo.

Christopher Mcquarrie ha una regia pulita, simmetrica, che non manca di aggiungere tutti gli elementi tipici dello spionaggio internazionale; pensiamo a Base Artica Zebra (1968) di John Sturges, che sembra ispirare il regista per girare le sequenze sull'Isola di San Matteo nel mare di Bering. Ovviamente, qui si attualizza con l'espediente narrativo dell'opportunità/minaccia che rappresenta l'Intelligenza Artificiale. Nel film l'AI è chiamata "l'Entità", che prende il sopravvento sulla volontà umana, compromettendone perfino le capacità decisorie degli Stati-Nazione.

Ethan Hunt (Cruise) deve scaricare su di sé tutto il peso della responsabilità delle sorti del mondo. Dunque, mette in campo la sua squadra di sempre, con delle new entries, per recuperare un'altra parte della "chiave" e affrontare svariate peripezie.

L'azione è profusa da due, tre scene adrenaliniche come la sequenza negli abissi, in mare, all'interno del relitto Sevastopol, un sottomarino russo, nella quale Mcquarrie padroneggia rotazioni di prospettiva e profondità, creando un effetto giostra. Oppure quella degli inseguimenti in biplano, che strizza l'occhio ad Hitchcock.

Con MISSION: IMPOSSIBLE - THE FINAL RECKONING (2025) si torna al cinema d'intrattenimento, con Coca-Cola e popcorn alla mano, in una spirale divagante che allontana un po' dall'odierna e scadente realtà. 


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