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MORTO PER DEI BISCOTTI. MA NON CI CREDIAMO

Abdul il ragazzo che ieri è morto a causa di ripetute sprangate sferrategli in un via di Milano, si dice sia stato ucciso non per razzismo ma perché avrebbe tentato di rubare dei biscotti.
Sta di fatto che gli amici che erano in sua compagnia hanno rilasciato dichiarazioni che sostengono che i due uomini, un padre e un figlio nonché proprietari di quel vagone bar, gridavano "sporco negro" che a quanto sembra evidente è un epiteto razzista.
Su molti giornali si dice che i milanesi non sono razzisti, la Moratti insiste su questo caso smentendo che Milano sia razzista.
Il razzismo c'è a Milano, come a Roma ed ad altre parti d'Italia. È giusto che diventi un caso politico l'Esecutivo prenda il pugno di ferro contro questi soggetti che per arrivare a fare un gesto così estremo, è perché sono stati spinti da una forte rabbia legata solo all'odio verso la razza. I due sono stati arrestati. Ma questa vicenda non può chiudersi nel dimenticatoio. Si deve fare una legislazione che difenda la babele multiculturale. Peraltro questo ragazzo era italiano aveva ottenuto la cittadinanza, quindi questo ci fa capire che quelle bestie non avevano neanche la minima idea che una persona di colore poteva anche parlare, pensare ed essere un italiano come lo era Abdul.

Commenti

  1. A proposito di razzismo serpeggiante e le sue insospettabili connessioni col movimento ambientalista italiano.
    Il razzismo viene da lontano ed è stato traghettato nel mondo moderno dai seguaci dell’ambientalismo radicale. Ecco come.
    Alessandro Ghigi (1875-1970) è considerato il padre dell'ecologismo italiano. Il presidente onorario del Wwf Fulco Pratesi ha definito Ghigi come "l'antesignano di ogni organizzazione della natura nel nostro paese". Si tratta perciò di un padre dell'ideologia ambientalistica italiana. Pochi sanno però che Alessandro Ghigi è stato anche un razzista caparbio, vicepresidente della Società Italiana di Genetica ed Eugenetica (SIGE), che ha partecipato ai congressi internazionali delle società eugenetiche, che ha scritto libri disprezzando ebrei, neri ed altre etnie, che ha firmato il Manifesto della Razza del fascismo nel 1938 con cui ebbe inizio la discriminazione degli ebrei in Italia. Basta scavare un po' dietro la facciata rispettabile di Ghigi per trovare notizie inquietanti, talvolta rimosse dalle biografie ufficiali. Nel suo libro "Problemi biologici della razza e del meticciato" (Zanichelli, Bologna, 1939), Ghigi descrive il tema delle degenerazioni causato dall'incrocio con razze nere che sarebbero "evolutivamente inferiori e geneticamente incompatibili". Nel 1959, dopo alcune esperienze di carattere locale, Ghigi diede vita alla Federazione Nazionale Pro Natura. Nella Carta di Forlì (1973-1981) Pro Natura precisa tutti i fondamenti di quello che negli anni che seguirono è stato il programma di tutte le associazioni ambientalistiche italiane. In pratica vi si sostiene che un aumento dei livelli di vita (soprattutto nei paesi poveri) è da evitare perchè danneggia la natura.
    Approfondimenti nel mio blog
    Ambientalismo di Razza

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