The Wrestler è questo il titolo del film di Darren Aronofsky. Interpretato magistralmente da un vecchio e corroso Mickey Rourke, che oramai con cinquant'anni e più sulle spalle continua a picchiare duro e a prendersele come nella vita reale. Sicuramente il Leone d'Oro ci sta tutto, anche perché è stata un icona anni ottanta e ha fatto tanti grandi film con altrettanti registi come: Francis Ford Coppola, Micheal Cimino, Robert Rodriguez, ecc.
Nel film interpreta un "wrestler" ormai in decadenza per via di un infarto subito sul ring( e forse questo può ricordarci la scomparsa di Andy Guerrero), che decide di ritirarsi. Intorno vi è anche uno sfondo sentimentale con cui giocano i personaggi, sin quando non arriverà il momento del giudizio; quello della sfida finale. Un lottatore decide di sfidarlo e lui non si tirerà in dietro. Sicuramente questa di Rourke è una performance originale che non lo ha fatto semplicemente recitare, ma lo ha immedesimato in quello che è. Il film è da vedere senz'altro per assaporare quei ricordi di un Rourke, oggi appannato da droghe e steroidi, giovane ed attraente in Nove settimane e mezza, che guarda Kim Basinger spogliarsi e quell'immagine che abbiamo di lui che la osserva sotto le note di "You Can Leave Your Hat On" di Joe Cocker.
Quanto al cinema italiano la COPPA VOLPI come migliore attore va al grande Silvio Orlando nel film di Pupi Avati il "Papà di Giovanna". Avati come sempre originale, nel cast c'è anche un serio Ezio Greggio e Francesca Neri. Un film che ha commosso e che ha dato spessore al nostro cinema, da molto tempo criticato.
Nel film interpreta un "wrestler" ormai in decadenza per via di un infarto subito sul ring( e forse questo può ricordarci la scomparsa di Andy Guerrero), che decide di ritirarsi. Intorno vi è anche uno sfondo sentimentale con cui giocano i personaggi, sin quando non arriverà il momento del giudizio; quello della sfida finale. Un lottatore decide di sfidarlo e lui non si tirerà in dietro. Sicuramente questa di Rourke è una performance originale che non lo ha fatto semplicemente recitare, ma lo ha immedesimato in quello che è. Il film è da vedere senz'altro per assaporare quei ricordi di un Rourke, oggi appannato da droghe e steroidi, giovane ed attraente in Nove settimane e mezza, che guarda Kim Basinger spogliarsi e quell'immagine che abbiamo di lui che la osserva sotto le note di "You Can Leave Your Hat On" di Joe Cocker.
Quanto al cinema italiano la COPPA VOLPI come migliore attore va al grande Silvio Orlando nel film di Pupi Avati il "Papà di Giovanna". Avati come sempre originale, nel cast c'è anche un serio Ezio Greggio e Francesca Neri. Un film che ha commosso e che ha dato spessore al nostro cinema, da molto tempo criticato.
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