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Allora ... Parliamo soltanto di calcio



Domenica c'è la finale dell'Europeo. Se sono contento che l'Italia (nazionale di calcio) sia arrivata in finale? Certo. Entusiasta al mille per mille. Perché, semplicemente, mi piace il calcio. Ieri proprio a Linea Notte su Rai 3, era ospite il Prof. di Economia Tito Boeri, che presentava il suo libro dal titolo, "Parlerò SOLO di calcio". Il Prof. disse che in Italia 3 su 4 sono solo interessati al calcio. Questo dato è significativo, evidenzia in toto come è costruita la cultura e l'opinione generale di questo paese, che privilegia e mette al primo posto, il calcio. La politica passa ai piani inferiori. Ne è la dimostrazione lo pseudogoverno attuale, che non è stato votato da nessuno, ma che è un potere del tutto autonomo insediatosi nei palazzi istituzionali. Se per ogni vittoria della nazionale italiana c'è democrazia stiamo freschi. Cioè l'unico momento, e non esiste altro momento che questo, in cui il popolo italiano è coeso, è proprio durante i 90 min. di una partita di calcio. Il dopo, il resto, è sospensione della democrazia e dei suoi diritti democratici. Il paese, forse per una costante storica, è volutamente commodiano. L'imperatore romano Commodo fanatico dei combattimenti dei gladiatori, era talmente empatico che egli stesso scendeva nell'arena a combattere. Gli italiani sono, talmente, fanatici di calcio tanto da giocarci loro. È il paese con più campi di calcetto e strutture adibite al gioco calcio. Un paese al di sotto dei trenta mila abitanti in media ha quattro/cinque campetti di calcetto, questo fa riflettere che c'è richiesta per questo sport. Ma quando siamo chiamati a decidere sul nostro destino politico, beh lì siamo incapaci. Quando dobbiamo affrontare i nostri problemi economici, ce ne infischiamo e lo lasciamo fare ai tecnici, ai professori, agli specialisti. Amore verso il ludens? Si siamo degli Homo Ludens, nel quale non c'è nulla di brutto se questo fosse supportato da una forte volontà di decidere, andando a votare chi vogliamo, in modo da sapere che quello che ci sta governando l'abbiamo votato noi. Indipendentemente dal fatto che chi abbiamo scelto, governi bene o male. Il punto è che in questo momento nemmeno possiamo criticare il governo attuale, poiché è estraneo alla nostra volontà; un governo straniero in terra madre.
Aspettiamo la finale con l'amica Spagna. Domenica le strade saranno più deserte del deserto del sahara. Birra a portata di mano, rutto libero e bestemmia (come diceva Fantozzi) ... e quanto alla libertà di cantare l'inno nazionale, beh lì fate voi, per me la partita comincia al fischio dell'arbitro.

Commenti

  1. Se il calcio piace a tale punto è una colpa o una virtù?

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    1. Non è assolutamente una colpa; anzi è sport, spettacolo, divertimento, è una virtù, se è pulito. Ma, con calciopoli prima e scommetopoli oggi, comincio a dubitare di definirla una virtù come tutti gli altri sport. È chiaro che dietro al calcio c'è una logica di business che non ha eguali rispetto ad altre discipline sportive, quindi più propensa alla corruzione. Quanto alle nazionali è una cosa diversa, perché il calcio, in questo contesto, comincia a diventare riscatto morale, ecco perché, secondo me, i momenti dei mondiali e degli europei hanno più forza della politica. A questo punto sembrerebbe una virtù.

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