Penelope Cruz in una scena di To Rome with Love Sarà che forse Parigi mette in moto la creatività. Si possono trovare spunti meritevoli per dare vita a forme d'arte diverse. In Midnight in Paris la dichiarazione di Allen verso l'arte era spudorata, chiara ed illuminante; ma in To Rome with Love , che già il titolo presuppone sia stato tradotto con Google translate, tutto il lavoro precedente di Allen, partendo dall'inizio di questa trilogia delle città d'arte, da Vicky Cristina Barcelona sino a questo, si mostra fallace. Un film sconclusionato, uno dei più brutti del maestro, il Pap'occhio di Orfini al confronto è un capolavoro. Vengono dubbi seri nel sapere se Allen abbia veramente diretto questo film, perché è di una bruttezza quasi barocca (ps. è probabile che tra una decina d'anni diventi un capolavoro chi lo sa). La "trama" è ad episodi. Uno racconta la storia di uno studente di architettura americano che sta a Roma, l'altro, que...