Non si sa bene ma credo ci sia una forza nel Natale, una forza che sprigiona un'atmosfera quasi fatata. I focolari accesi, cuori dei camini fumanti, danno caldo e compagnia alla famiglia e anche a chi una famiglia non ce l’ha. C'è il vecchietto che vagabondo s'aggira per le stradine del centro storico, intento a incontrare un amico con il quale scambiare due chiacchiere. L'atmosfera natalizia, per certi versi, ha una "nascosta tranquillità" se pensiamo al daffare che ogni persona si porta sulle spalle: preparativi, regali, cadeau , svariate sfumature di shopping, insomma ogni cosa possa compiacere l'altro a ricevere qualcosa in forma di dono. Non voglio teorizzare il Natale, renderlo retorico, infantile, oppure banale, ma ritengo che dietro a questo momento si apra un atteggiamento di solidarietà involontario, dettato dalle regole dell'empatia. Il calore del dialetto come colloquio, come codice per comunicare. Diceva Pirandello: " La parola del...