Non si sa bene ma credo ci sia una forza nel
Natale, una forza che sprigiona un'atmosfera quasi fatata. I focolari accesi,
cuori dei camini fumanti, danno caldo e compagnia alla famiglia e anche a chi
una famiglia non ce l’ha. C'è il vecchietto che vagabondo s'aggira per le
stradine del centro storico, intento a incontrare un amico con il quale
scambiare due chiacchiere. L'atmosfera natalizia, per certi versi, ha una
"nascosta tranquillità" se pensiamo al daffare che ogni persona si
porta sulle spalle: preparativi, regali, cadeau,
svariate sfumature di shopping, insomma ogni cosa possa compiacere l'altro a
ricevere qualcosa in forma di dono. Non voglio teorizzare il Natale, renderlo
retorico, infantile, oppure banale, ma ritengo che dietro a questo momento si
apra un atteggiamento di solidarietà involontario, dettato dalle regole
dell'empatia. Il calore del dialetto come colloquio, come codice per
comunicare. Diceva Pirandello: "La
parola del dialetto è la cosa stessa, perché il dialetto di una cosa esprime il
sentimento, invece la lingua di quella stessa cosa esprime il concetto".
Poi … le luci che diventano protagoniste nella notte e colorano le grandi porte
della città: Porta Nuova, Porta Grande e Porta Piccola. Quest'ultima anche se
non c'è, è come se ci fosse. L'invisibile che diventa visibile; immaginato e
(ri)creato. Anche la fugacità delle intere giornate può portare a qualcosa: un
incontro con una persona che non si vedeva da tempo; un regalo inaspettato da
una persona che si era dimenticata. Un po' come le sonorità improvvisate di Blue Christmas di Wynton Marsalis. La
città si definisce, diventa "l'altra cui donare": Misciàgni.
Jason Statham ha già collaborato con il regista Guy Ritchie, era nel cast di Lock, Stock and Two Smoking Barrels (1998), film rivelazione per entrambi. Ne La Furia di un Uomo (2021), su Prime Video dal 27 dicembre 2021, Ritchie dirige di nuovo Statham che veste i panni di "H", un ibrido tra un John McClane e un Bryan Mils di Io vi Troverò e che dispensa battute ermetiche e ossa rotte in quantità uguali. Detta così pare si tratti di un b-movie qualsiasi, ma, fortunatamente, non lo è. Guy Ritchie è un regista abile nel ricomporre sceneggiature lineari attraverso il montaggio disorganico e le riprese poliedriche. Alcuni suoi lavori sono azzeccati (gli Sherlock Holmes , The Gentlemen , Snatch ), altri un po' meno ( King Arthur , Aladdin e il remake/floppone Swept-Away ). Con La Furia di un Uomo Guy Ritchie, invece, si è mantenuto in bilico, raggiungendo un equilibrio tra action tradizionale e heist movie . La Furia di un Uomo, da quello che si legge in giro, è un remake...
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