Non si sa bene ma credo ci sia una forza nel
Natale, una forza che sprigiona un'atmosfera quasi fatata. I focolari accesi,
cuori dei camini fumanti, danno caldo e compagnia alla famiglia e anche a chi
una famiglia non ce l’ha. C'è il vecchietto che vagabondo s'aggira per le
stradine del centro storico, intento a incontrare un amico con il quale
scambiare due chiacchiere. L'atmosfera natalizia, per certi versi, ha una
"nascosta tranquillità" se pensiamo al daffare che ogni persona si
porta sulle spalle: preparativi, regali, cadeau,
svariate sfumature di shopping, insomma ogni cosa possa compiacere l'altro a
ricevere qualcosa in forma di dono. Non voglio teorizzare il Natale, renderlo
retorico, infantile, oppure banale, ma ritengo che dietro a questo momento si
apra un atteggiamento di solidarietà involontario, dettato dalle regole
dell'empatia. Il calore del dialetto come colloquio, come codice per
comunicare. Diceva Pirandello: "La
parola del dialetto è la cosa stessa, perché il dialetto di una cosa esprime il
sentimento, invece la lingua di quella stessa cosa esprime il concetto".
Poi … le luci che diventano protagoniste nella notte e colorano le grandi porte
della città: Porta Nuova, Porta Grande e Porta Piccola. Quest'ultima anche se
non c'è, è come se ci fosse. L'invisibile che diventa visibile; immaginato e
(ri)creato. Anche la fugacità delle intere giornate può portare a qualcosa: un
incontro con una persona che non si vedeva da tempo; un regalo inaspettato da
una persona che si era dimenticata. Un po' come le sonorità improvvisate di Blue Christmas di Wynton Marsalis. La
città si definisce, diventa "l'altra cui donare": Misciàgni.
La resa dei conti finale. Sono passati quasi trent'anni e questo formato thriller - spionaggio - azione resta sempre fresco e attuale. MISSION: IMPOSSIBLE - THE FINAL RECKONING (2025) è l'ottavo film che completa e conclude (almeno per il momento) la saga. Nata come serie TV, a cavallo tra gli anni sessanta e settanta; nella trasposizione cinematografica ha sempre mantenuto questo temperamento démodé con sprazzi di humour britannico. Sembra ieri quando, nel lontano 1996, Tom Cruise alias Ethan Hunt si cala con un cavo metallico in una camera blindata della CIA, deviando i raggi infrarossi, per prelevare una lista di agenti sotto copertura dal PC del Langley. Stiamo parlando di MISSION: IMPOSSIBLE (1996) regia di Brian De Palma. E cosa c'entra il primo capitolo con quest'ultimo? In MISSION: IMPOSSIBLE - THE FINAL RECKONING (2025), il regista Christopher Mcquarrie usa il primo capitolo come aggancio narrativo e stilistico, ritornando ad un genere d'azione vecchio sta...

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