Woody Allen, nell’ultimo periodo, è solito deliziare lo spettatore con rimandi (citazioni e/o riferimenti) al cinema che lo ha formato. Il regista ha scelto (volutamente) di abusare di elucubrazioni sul cinema, che alla lunga non approdano a nulla, ma che servono per giustificare e spiegare la propria visione del mondo. Però, è pur sempre Woody Allen e questo lo rende invulnerabile a qualsiasi “eccesso artistico” che si concede. Il suo protagonista è un vecchietto di nome Mort (Wallace Shawn) – nome che dice tutto sul pessimismo cosmico del profilo psicologico del personaggio e dell’autore che lo ha creato – che nella vita fa lo scrittore e quindi per protocollo è paranoico, ipocondriaco ed insicuro. Rifkin’s Festival , perché? Perché Mort si trova al Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián (uno tra i più importanti festival cinematografici europei, che si svolge nella seconda metà di settembre), in compagnia dell’avvenente moglie Sue (Gina Gershon, la cui bellezza non è st...