[Tratto da un articolo di Carlo Vulpio su "Il Corriere della Sera" di Martedì 21 Ottobre 2008]
Si può dire che a tredici anni siamo ancora dei bambini. È successo un caso che ha scosso Taranto ma non solo, anche quel dottore che l'ha scoperto. Un primario di ematologia all'ospedale «Moscati» proprio di Taranto, non aveva mai visto una cosa del genere in vita sua. E nemmeno la letteratura medica lo contempla. Il medico credeva di aver sbagliato la diagnosi; aveva cercato anche su internet per accertarsi che vi erano stati casi simili riscontrabili su bambini di tredici anni. Il bambino aveva un cancro da fumatore: adenocarcinoma del rinofaringe. Come molti altri tarantini, specie quelli del rione Tamburi, il bambino era un «morto vivente» come molti di quella zona.
Dalle ultime statistiche, forse ancora non lo sanno a Bruxelles, Taranto è la città più inquinata di Italia.
L'inquinamento di Taranto almeno quello di fonte civile è del 7%, invece quello di fonte industriale del 93%.
Dati allarmanti! Dobbiamo anche notare che in questo alto tasso inquinante vi è una emissione di diossina del 92%, ovvero l'8,8% di quella prodotta in Europa. Sempre il Dott. Patrizio Mazza ha affermato che vi sono frequenti rischi che la gente si ammali di leucemie, mielomi e linfomi; la diossina danneggia il DNA come il caso del bambino di tredici anni. Questo si spiega come ha detto sempre il Dott. Mazza che se i genitori avessero un danno genotossico, non è in loro che quel danno emerge, ma nei figli.
Queste cose sono la conseguenza delle emissioni nocive. Molte mamme che allattano i loro bambini non sanno di avere il latte contaminato dalla diossina. Anche le capre ad esempio che mangiano l'erba, lì nelle zone limitrofe all'azienda "ASSASSINA", sono contaminate da diossina.
Nel 2006 di fronte a queste morti e malattie diffusesi per inquinamento, non c' era stato un allarmismo forte nell'ambito politico, si diede il via ad una «campagna di ambientalizzazione» firmata dall'Ilva stessa e dalla Regione Puglia che a quanto sembra troverà un riscontro e un risultato forse nel 2014.
Speriamo che ci sia una mobilitazione seria e concreta del movimento degli ambientalisti convinti, che venga ad essere combattivo contro questa supremazia industriale, che ha portato lavoro, ma più morti e malattie che lavoro. Pertanto l'attenzione deve spostarsi sullo scegliere delle leggi e delle direttive anche con l'aiuto dell'Unione Europea a sminuire, se non ad eliminare questo "Inferno Dantesco".
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