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CRISI E FOLLIE

Silvio Berlusconi dichiara: «40 miliardi contro la crisi». L'effetto placebo dura poco poiché la gente nella situazione economica in cui si trova, stenta ormai a credere a quello che dice il presidente del consiglio.
La crisi si è radicata dappertutto, in Italia, ma non solo, in Francia, in Inghilterra. Il problema di base è che il disagio economico comporta seri problemi di natura socio-piscologica. Basti pensare a quello che è accaduto a Nettuno. Un clochard indiano se ne sta solo a dormire tranquillo su di una panchina nella stazione del paese in questione, quando arrivano tre giovani sballati che vagano senza meta tra le strade di notte e tentano di dare fuoco al povero uomo.
Leggendo giorni fa sul Messaggero un articolo relativo all'intervista della sociologa Loredana Sciolla, si nota che i giovani d'oggi almeno quella parte di ragazzi disimpegnata e senza obiettivi, tende a confondere la paura per il futuro con gli atti di violenza, che quotidianamente vediamo sia in tv che su internet. Il caso di Nettuno dice la sociologa, si avvicina molto a quello dei ragazzi che buttavano i sassi dai cavalcavia dove lì peraltro ci rimise la pelle anche una giovane donna innocente.
Che con la crisi ci sia un aumento dei nazionalismi è vero; poiché le nazioni hanno paura a fronteggiarsi e quindi si chiudono nei loro confini, mettendo così in azione meccanismi nazionalisti degenerati come i movimenti xenofobi. Sempre la sociologa Sciolla dichiara che ci sono indagini internazionali che mostrano che c'è un elevato tasso di razzismo ed antisemitismo in giro. C'è per così dire una tendenza in questi disadattati, a colpire chi è diverso da te. C'è intolleranza verso le religioni e le diverse etnie, amplificata dal clima di paura che stiamo vivendo. Stiamo andando incontro ad un abbassamento del livello morale comune, dove casi come quello di Nettuno non passano come semplici bravate, ma come conseguenza del razzismo.

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