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FRANKLYN NERO COME LA NOIA


È bello sapere che ci si può mettere in gioco facendo un film utilizzando lo scenario post-apocalittico e legarlo poi con una storia ambientata ai giorni nostri.
Londra ai giorni nostri e Meanwhile City, una città gotica in uno scenario futuristico. Sono questi i due "mondi" in cui domina il buio.
Nella prima vicenda un buio legato all'anima, alla possibilità di crearsi una vita, alla depressione. Nell'altra, invece, c'è il buio di un mondo senza regole occultato dal potere religioso e dall'oppressione del moralismo.
Il regista Gerald McMordow è al suo primo lavoro, ma francamente non convince. È fin troppo cupo, e le scene sono in gran parte descritte da una voce fuori campo, che più volte prende il sopravvento, annoiando notevolmente. Dopo già quasi mezz'ora di film si inizia a guardare il cellulare e a grattarsi i capelli. Insomma, il miscuglio di rendere due storie parallele, sarà forse di interesse sulla carta scritta, meno che sullo schermo, perché i personaggi sono troppo segnati e descritti da un alone di negatività. La fotografia funziona, lo stile del regista è visionario, ma la pellicola non convince per niente.

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