La musica, alle volte, non ha confini. Anche se non conoscessimo una lingua ne aprezzeremmo la melodia e quindi ci piacerebbe lo stesso.
I love Radio Rock, un film sugli anni '70, sulla bella musica: Rolling Stones, David Bowie, The Who e ecc. Questo film mostra come la musica può cambiare la vita delle persone, il mondo, facendone da contorno. Alla regia lo sceneggiatore di Notting Hill, Richard Curtis, che calca la mano sia sul colore dandoci un'atmosfera giocosa ed eclettica, dove i vestiari eccentrici e le capigliature laccate ne sono la fotografia portante. La storia si svolge su una nave, ecco appunto il titolo originale, The Boat that Rocked, che non a caso è sede clandestina di Radio Rock. Qui si trovano i loro vocalist: The Count (Il Conte) (Phillip Seymour Hoffman), grosso, diretto, americano, un Dio delle frequenze in FM e assolutamente pazzo per la musica. Lo coadiuvano il suo braccio destro Dave (Nick Frost) – ironico, intelligente e dall’umorismo crudele; Simon (Chris O’Dowd), super-gentile e alla ricerca del vero amore; Midnight Mark (Tom Wisdom), enigmatico, attraente e capace di portarsi a letto qualsiasi cosa che assomigli anche lontanamente ad una donna; Wee Small Hours Bob, un DJ capellone che trasmette a tarda notte, i cui hobbies sono la musica folk e la droga; Thick Kevin (Tom Brooke), con il cervello più piccolo di tutta l’umanità; On The Hour John, che legge le notizie e Angus ‘The Nut’ Nutsford, che potrebbe essere l’uomo più fastidioso di tutta l’Inghilterra. E tutto questo vagando tra i mari del nord. In parallelo, invece, un politico burocrate malvagio e fascista, con un baffetto alla Adolf Hitler, interpretato da Kenneth Branagh che cerca di ostacolare con la legge le frequenze della ormai pluri-ascoltata Radio Rock della hippy-generation. Una pellicola che non fuoriesce dal simbolismo e dall'aspetto di musical che la contraddistingue, facendoci divertire con surreali colpi di scena e comiche storie d'amore.
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