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SUD MOVIDA


Quando si parla d’estate, molte volte ci viene in mente la parola movida.
Il sud la vive con intensità, dalle sagre ai concerti, dalle discoteche all’aperto ai lidi balneari colmi di spiaggianti.
La notte non si ferma, diventano le piazze il principale incontro di giovani pronti a socializzare, ovviamente, in compagnia di cocktails e birra.
È forse questo il problema che affligge la nuova generazione, lo smodato uso di alcolici senza freni inibitori. Pochi giorni fa la cronaca ci ha raccontato di una ragazza di diciotto anni che era andata a festeggiare ad un rave su una barca; ha bevuto più del dovuto, non essendo, probabilmente sua abitudine bere pesantemente, ed è andata in coma etilico.
Non è moralismo, specie di fronte all’euforia delle notti d’estate, dove molte persone cercano per un attimo di dimenticare la monotonia della routine quotidiana del periodo invernale e si divertono, con un bicchiere in mano.
L’altro sono i postumi dell’effetto di consumo di alcol; ci si scorda del rispetto dell’ambiente, si lasciano bottiglie sugli scalini delle case, o ancora si urina per i vicoli delle strade. Qualcuno si chiederà - va bene è conseguenza della movida - ma non bisogna danneggiare la proprietà altrui o le opere pubbliche.
In Puglia la notte si vive in compagnia di molta gente nelle piazzette dei centri storici, dove vi si può apprezzare la buona musica. Molti gruppi provenienti dal Centro-Italia, usano le piazze della terra di tacco come teatro per le loro performance canore. Non bisogna dimenticare l’aspetto culturale e creativo di questa landa di terra, spesso poco considerata dai rappresentanti politici, che attrae gente; il caldo afoso, predispone i piccoli paesini pugliesi ad un forte clima di festa, sia a nord della Puglia che al sud con le splendide cittadine del Salento, ricche di manifestazioni popolari accompagnate dalle note della pizzica e della taranta, tra i fumi dell’arrosto e i profumi dello zucchero filato, immerse nella caotica frenesia della riscoperta per le proprie tradizioni.

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