Kabul, 17 settembre 2009. Ecco i nomi di cinque delle sei vittime italiane uccise nell'attentato di Kabul. Si tratta del tenente Antonio Fortunato, originario di Lagonegro (Potenza); del primo caporal maggiore Matteo Mureddu, di Oristano; del primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, nativo di Glarus (Svizzera); del sergente maggiore Roberto Valente, di Napoli, e del primo caporal maggiore Gian Domenico Pistonami, di Orvieto. Il Ministro La Russa al Senato dichiara: «Agli infami vigliacchi aggressori va la nostra ferma convinzione che non ci fermeremo». La Russa ha continuato, dicendo: «Recentemente sono stato a trovarli, colpito dalla loro serenità, dal coraggio, dalla determinazione, dalla consapevolezza del rischio, piena comprensione della missione che stanno svolgendo lontano dalla patria, non solo per la ricostruzione del paese, ma anche per la tutela dal terrorismo».
Se ne vanno dunque vite umane, ed ancora una volta non si fa niente per questo; per rimpatriare i nostri soldati connazionali; si dice che siano in missione di pace, ma se lì c'è lo stato di guerra, dov'è la pace? L'illusione continua a pugnalarci alle spalle. [fonte quotidiano.net]
Se ne vanno dunque vite umane, ed ancora una volta non si fa niente per questo; per rimpatriare i nostri soldati connazionali; si dice che siano in missione di pace, ma se lì c'è lo stato di guerra, dov'è la pace? L'illusione continua a pugnalarci alle spalle. [fonte quotidiano.net]
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