Manny e Ellie stanno per avere un bambino e la novità sembra sconvolgere qualche equilibrio. Diego sente di non avere più lo smalto di una volta mentre Sid desidera sperimentare la "maternità" a tutti i costi, anche se si tratta di dover badare a tre cuccioli di dinosauro nati da uova trovate per caso. Una nuova avventura al salvataggio proprio di Sid e l'incontro con un nuovo personaggio (Buck) serviranno a riunire il branco.
Arrivato al terzo episodio il franchise della Blue Sky non perde troppi colpi, almeno rispetto al primo sequel, ma si trasforma da film ad episodio televisivo allungato. La trilogia che ha dato vita (e denaro) ad un nuovo studio di animazione in CG si è trasformata in una serie, dove ad ogni nuova puntata il cambio di ambientazione (e magari l'inserimento di nuovi personaggi) servono a dare nuovo interesse. Anche gli intermezzi slapstick di Scrat, affiancato ora da Scrattina, non mutano in nulla e rimangono un piacere viscerale da somministrare ogni qualvolta la trama principale comincia ad appiattirsi.
La necessaria novità di questo terzo film è anche la cosa migliore. Il personaggio di Buck (in originale doppiato da Simon Pegg), un furetto rimasto per troppo tempo in una zona incontaminata a contatto con i dinosauri e ormai totalmente impazzito come un reduce di guerra, è un vero e proprio portatore di caos e sebbene non costituisca nulla di rivoluzionario è capace di regalare momenti imprevedibilmente divertenti.
Condito di alcuni riferimenti alti (palese quale sia l'ispirazione del rapporto ossessivo di Buck con il gigantesco dinosauro bianco che gli ha cavato un occhio) il film affronta più in generale il tema della maternità e dell'inizio di una nuova tipologia di vita, adattandolo con diverse sfumature ad ogni personaggio. Ma si tratta solo di un messaggio per acquietare i genitori che accompagnano o i soloni ancora convinti che il pubblico dei ragazzi in un film del genere badi a questo genere di sottotesti.
E il tridimensionale che diventa curiosità e necessità... Si sà che per alcuni cinefili la cosa può importare poco, ma chi ama il progresso e il cambiamento, nonostante si tratti di una cosa piuttosto vecchia, basti ricordare l'ultimo capitolo della serie dei "Nightmare" fine anni '80, adesso la cosa incuriosisce, facendo rivivere i personaggi come dei veri attori di teatro. Interessante!
Arrivato al terzo episodio il franchise della Blue Sky non perde troppi colpi, almeno rispetto al primo sequel, ma si trasforma da film ad episodio televisivo allungato. La trilogia che ha dato vita (e denaro) ad un nuovo studio di animazione in CG si è trasformata in una serie, dove ad ogni nuova puntata il cambio di ambientazione (e magari l'inserimento di nuovi personaggi) servono a dare nuovo interesse. Anche gli intermezzi slapstick di Scrat, affiancato ora da Scrattina, non mutano in nulla e rimangono un piacere viscerale da somministrare ogni qualvolta la trama principale comincia ad appiattirsi.
La necessaria novità di questo terzo film è anche la cosa migliore. Il personaggio di Buck (in originale doppiato da Simon Pegg), un furetto rimasto per troppo tempo in una zona incontaminata a contatto con i dinosauri e ormai totalmente impazzito come un reduce di guerra, è un vero e proprio portatore di caos e sebbene non costituisca nulla di rivoluzionario è capace di regalare momenti imprevedibilmente divertenti.
Condito di alcuni riferimenti alti (palese quale sia l'ispirazione del rapporto ossessivo di Buck con il gigantesco dinosauro bianco che gli ha cavato un occhio) il film affronta più in generale il tema della maternità e dell'inizio di una nuova tipologia di vita, adattandolo con diverse sfumature ad ogni personaggio. Ma si tratta solo di un messaggio per acquietare i genitori che accompagnano o i soloni ancora convinti che il pubblico dei ragazzi in un film del genere badi a questo genere di sottotesti.
E il tridimensionale che diventa curiosità e necessità... Si sà che per alcuni cinefili la cosa può importare poco, ma chi ama il progresso e il cambiamento, nonostante si tratti di una cosa piuttosto vecchia, basti ricordare l'ultimo capitolo della serie dei "Nightmare" fine anni '80, adesso la cosa incuriosisce, facendo rivivere i personaggi come dei veri attori di teatro. Interessante!
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