«Non permetterò che la riforma venga rinviata né che venga messa in pericolo da dispute ideologiche». Barack Obama lancia il suo ultimatum davanti al Congresso. Sarà molto difficile contrastare le lobby assicurative che gestiscono un diritto come quello della salute. L'istituto federale del censimento ha fatto delle statistiche e ha reso noto che il numero degli americani senza nessun tipo di assistenza sanitaria è salito a 46,3 milioni nel 2008. Un dato preoccupante. Nello stesso anno la popolazione povera, ovvero la soglia di povertà, è diventata del 13,2%un record negli ultimi 11 anni.
Questa manovra è quello che tutti vorrebbero aspettarsi da Obama. Il problema del "paese più ricco del mondo", che nel cinema ci fa sognare con scenari ipertecnologici, è doversi affrontare con il problema più serio e reale su cui poco si può scherzare, la sanità. Il vicepresidente del Congresso Joe Biden si è detto fiducioso: «approveremo la riforma entro la fine di Novembre». I repubblicani non sono d'accordo. Nonostante la protesta del deputato repubblicano Joe Wilson che con una uscita ha scosso il mondo: «tu menti!!!» ha gridato ad Obama, il Mr. President non si è piegato ed ha lanciato un sorriso sarcastico; una protesta nata perché Obama aveva dichiarato di voler dare assistenza gratis agli immigrati, e Wilson da Repubblicano convinto, ha risposto in modo sconveniente.
Il piano dell'amministrazione Obama prevede di garantire a 30 milioni di americani l'assistenza medica. Ovviamente, «30 milioni di americani è un dato minimo» dice l'ex ministro del lavoro della presidenza Clinton, Robert Reich. Ma almeno è un cambiamento quello di mettere le mani sulle potenze assicurative che aumentano i premi portando al lastrico i redditi delle famiglie, senza dare assistenza a chi davvero può goderne: il povero. Speranza in Obama che nonostante la sua politica flessibile e da alcuni definita superficiale, forse con questa cosa potrà guadagnarsi l'appellativo di HERO.
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