Passa ai contenuti principali

SI È CHIUSO IERI IL FESTIVAL DEL CINEMA DI ROMA 2009. ATTRIBUITI I PREMI



Ieri sono stati dati i premi della giuria ai film in concorso, nonostante vi sia ancora del malcontento da parte degli organizzatori. Da Gianluigi Rondi il presidente, e dal direttore artistico Piera Detassis è emerso che la kermesse romana è ancora in ricerca di una sua identità, pur funzionando benissimo. I primi giorni della festa sono stati segnati dalla gossip love story Clooney-Canalis, ma si sa bene che ormai in Italia il gossip in tutte le sue sfaccettatura va per la migliore. Sicuramente, il film che ha destato più interesse, anche per la sua tematica scottante, vista la crisi internazionale del mondo del lavoro è stato "UP IN THE AIR", regia di Jason Reitman ed interpretato da George Clooney, nel ruolo di un "tagliatore di teste", un licenziatore che lavora per diverse major, il quale compito ingrato è quello di rovinare la vita alla gente per via della tanto odiatà flessibilità.

I premi ufficiali del Festival Internazionale del Film di Roma 2009 che sono stati decisi dalla giuria internazionale (Milos Forman presidente con Gabriele Muccino, Gae Aulenti, Jean-Loup Dabadie, Pavel Lungin, Senta Berger), dalla giuria dei documentari (presiede Folco Quilici con Francesco Conversano, Salvo Cuccia, Giovanna Gagliardo, Gianfranco Pannone, Franco Piavoli e Sherin Salvetti) e dalle due giurie di ragazzi sono:

• Marc’Aurelio d’oro alla carriera a Meryl Streep

• Marc’Aurelio d’oro della Giuria al miglior film: Brotherskab / Brotherhood di Nicolo Donato

• Gran Premio della Giuria Marc’Aurelio d’argento: L'uomo che verrà di Giorgio Diritti

• Marc’Aurelio d’argento della Giuria al miglior attore: Sergio Castellitto per Alza la Testa

• Marc’Aurelio d’argento della Giuria alla migliore attrice: Helen Mirren per The Last Station

• Marc’Aurelio d’oro del pubblico al miglior film-BNL: L'uomo che verrà di Giorgio Diritti

• Marc’Aurelio d’argento al miglior documentario per la sezione L’Altro Cinema | Extra: Sons of Cuba di Andrew Lang
- Menzioni speciali a: Fratelli d’Italia di Claudio Giovannesi e Severe Clear di Kristian Fraga

• Marc’Aurelio Alice nella città sopra i 12 anni al miglior film:Oorlogswinter / Winter in Wartime di Martin Koolhoven

• Marc’Aurelio Alice nella città sotto i 12 anni al miglior film: Last Ride di Glendyn Ivin
- Menzione speciale: Vegas di Gunnar Vikene

Commenti

Post popolari in questo blog

Mission: Impossible - The Final Reckoning. La recensione

La resa dei conti finale. Sono passati quasi trent'anni e questo formato thriller - spionaggio - azione resta sempre fresco e attuale. MISSION: IMPOSSIBLE - THE FINAL RECKONING (2025) è l'ottavo film che completa e conclude (almeno per il momento) la saga. Nata come serie TV, a cavallo tra gli anni sessanta e settanta; nella trasposizione cinematografica ha sempre mantenuto questo temperamento démodé con sprazzi di humour britannico. Sembra ieri quando, nel lontano 1996, Tom Cruise alias Ethan Hunt si cala con un cavo metallico in una camera blindata della CIA, deviando i raggi infrarossi, per prelevare una lista di agenti sotto copertura dal PC del Langley. Stiamo parlando di MISSION: IMPOSSIBLE (1996) regia di Brian De Palma. E cosa c'entra il primo capitolo con quest'ultimo? In  MISSION: IMPOSSIBLE - THE FINAL RECKONING (2025), il regista Christopher Mcquarrie usa il primo capitolo come aggancio narrativo e stilistico, ritornando ad un genere d'azione vecchio sta...

Taboo, la serie tv dark con Tom Hardy

È forse un pazzo? È forse uno stregone? È lui o non è lui? Chi è James Delaney (Tom Hardy)? Nessuno sa chi sia. Alcuni lo danno per morto, altri per disperso. Una leggenda. 

La Furia di un Uomo, la recensione

Jason Statham ha già collaborato con il regista Guy Ritchie, era nel cast di Lock, Stock and Two Smoking Barrels (1998), film rivelazione per entrambi. Ne La Furia di un Uomo (2021), su Prime Video dal 27 dicembre 2021, Ritchie dirige di nuovo Statham che veste i panni di "H", un ibrido tra un John McClane e un Bryan Mils di Io vi Troverò e che dispensa battute ermetiche e ossa rotte in quantità uguali. Detta così pare si tratti di un b-movie qualsiasi, ma, fortunatamente, non lo è. Guy Ritchie è un regista abile nel ricomporre sceneggiature lineari attraverso il montaggio disorganico e le riprese poliedriche. Alcuni suoi lavori sono azzeccati (gli Sherlock Holmes , The Gentlemen , Snatch ), altri un po' meno ( King Arthur , Aladdin e il remake/floppone Swept-Away ). Con La Furia di un Uomo Guy Ritchie, invece, si è mantenuto in bilico, raggiungendo un equilibrio tra action tradizionale e heist movie . La Furia di un Uomo, da quello che si legge in giro, è un remake...