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POVERA PATRIA... E POVERI NOI

Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
(Franco Battiato dalla canzone Povera Patria)


È dalla questione B. che dobbiamo partire. Di Berlusconi se ne parla e sparla sempre di più. Perché non potrebbe farlo anche La Penna Rossa?
È sceso in politica per fabbricarsi uno scudo difensivo contro la Giustizia.
La magistratura che da sempre lo ostacola, è per lui una minaccia costante, ma non una semplice minaccia, ma una vera e propria «minaccia rossa», come abbiamo ribadito precedentemente in questo blog.

Dobbiamo temere esiti, comunque traumatici delle vicende umane. Le persone comuni hanno bisogno di considerazione. Nessuno, infatti, parla delle vite degli altri, dei loro problemi, delle loro situazioni economiche. Una cosa del genere in questo paese è diventata un tabù.
Il bombardamento mediatico da parte di certi programmi come "C'è posta per te", "Porta a Porta" e talk show come "Buona Domenica", non sono la trasposizione del paese, e se lo fossero, sarebbero guai; ma sono, invece, una creazione falsa e deturpatrice del nostro sistema.
Si è persa oramai la politica vera, siamo arrivati alla real politik. Un Grande Fratello dove Berlusconi, la D'Addario, la Santanché, la Mussolini, D'Alema e ne potremmo citare tanti altri, sono i partecipanti.
Perché è importante la politica? Perché è - l'agire del paese- la tendenza di un paese a muoversi all'interno delle vicende economiche, giuridiche e sociali. Nelle classifiche internazionali per quale motivo l'Italia è sempre negli ultimi posti, dalle pari opportunità alla libertà di stampa? Proprio sulla libertà di stampa vorrei spendere due parole.
Innanzitutto non esiste. Prendiamo i grandi direttori; quelli delle grandi case giornalistiche. Loro dicono di non essere condizionati da fattori politici, invece non è vero, basti citare "Il Giornale", "Libero", "La Repubblica", l'Unità, ecc...
Sono figli dei partiti. Sono guidati e veicolati dai partiti. Sono i partiti. Un caso cardine fu l'endorsement del 8 Marzo del 2006 sul "Corriere della Sera" dove il direttore Paolo Mieli appoggiò e auspicò la vittoria di Romano Prodi, per le successive elezioni politiche.
I giornali parlano di tutto e di più, ma non è mai accaduto che siano andati a chiedere ad un giovane, oppure ad un laureato, cosa farebbe per potersi inserire nel mercato del lavoro.
Nel nostro paese la disoccupazione sta aumentando a vista d'occhio. Il Ministro Tremonti nega, ma siamo al 8,5% rispetto al 6,5% del 2008. Alla disoccupazione aggiungiamo poi un ulteriore male: il sopruso!
Gian Antonio Stella & Sergio Rizzo lo avevano spiegato tempo fa in un loro celebre libro dal titolo "La Casta". Non si parlava solo di lobby politiche, ma finanziarie e farmaceutiche. L'Italia -purtroppo è brutto dirlo- ma è così, è una terra di famiglie. Se vuoi entrare nella famiglia devi fare gli ossequi di questa cerchia, altrimenti te ne stai a casa. Se hai un sogno è difficile che si concretizzi. Mettiamo volessi scrivere su un piccolo quotidiano locale, letto da appena, 3.000 persone, non me lo permetterebbero se non sono di un partito a loro vicino o ho dei contatti con loro da un punto di vista amichevole. Un universitario alla fine del suo corso di studi deve valutare se continuare a studiare, restando nella dimensione dell'illusione oppure scegliere il mondo del lavoro, ma deve sapere che prima o poi dovrà cadere a compromessi. Il concetto della famiglia fa paura, sembra quasi un'accezione del telefilm "I Soprano". Questo della burocrazia mischiata negli interessi politici, è un esempio di criminalità silenziosa e latente, definita, Mafia Bianca. Cioé una organizzazione criminale che agisce sotto gli occhi di tutti noi, ma che noi non riusciamo a catalogare come tale.
Siamo in questo contesto e siamo inermi. Ci si sveglia una mattina e si dice a se stessi: «devo andare a fare una commissione; ma c'è da aspettare... Forse dovrei domandare a quel tizio e dire che sono figlio di caio e lui mi farà passare per primo!». Non neghiamolo, una cosa del genere la pensiamo tutti; sarà furbizia? sarà astuzia? secondo me è solo la mentalità italiana, che si è avvalsa della strategia del favore. Il favore quello che gentilmente dovrebbe rappresentare un aiuto, presto diventa verso chi è veramente bravo, un sopruso.
Temo che di fronte a questo fenomeno ci sia poco da fare. E non si dovrebbe nemmeno passare indifferenti. Si deve smettere di dire che è così e basta; e se il lavoro davvero significa dignità e libertà per ognuno, bisogna aprire le porte e dire esplicitamente se una persona è adatta o no a fare un determinato lavoro.
Colletti bianchi coalizzati danno presto luogo ad una lobby concentrica che permette di accogliere, solo chi si prostra a loro.
Vorrei ricordare una bellissima scena di un "Borghese Piccolo Piccolo", un film degli anni '70 di Mario Monicelli ed interpretato da Alberto Sordi. In questa scena Sordi per trovare un lavoro al figlio, dovrà inchinarsi e vendersi alla Massoneria; dovrà umiliarsi a loro per il bene del figlio e per un posto di lavoro da impiegato.
Ecco, dobbiamo stare attenti, vigili, ci sono poteri forti che manovrano le vite delle persone; credono di essere talmente potenti e orgogliosi da poter rovinare, se lo volessero, la vita delle persone stesse. La crisi si delinea sulla base di una chiusura manovrata delle opportunità di lavoro. Qui intervengono poi i media che "sparano" su giornali e tv: la PAURA. Influenza A, trans e razzismi vari.
Una oligarchia di potenti nuclei partitici, non di ideali, bensì di interessi, pronti a creare personaggi nella società e determinati a rovinarli nella società stessa, con un solo obiettivo: spingere un innocente a VENDERE LA PROPRIA DIGNITA' E SE NECESSARIO ANCHE IL PROPRIO NOME.

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