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Avatar e la Terra degli Dei Blu


Il cielo è blu metallico. Come i suoi indigeni. Il "mondo" di Pandora diventa l'antidoto per il fallimento della terra.
Pandora svela le meraviglie che la Terra dovrebbe avere, ma che gli uomini hanno consumato.
Da lettore di romanzi di fantascienza, ma soprattutto grande "creatore di mondi", da non scordare Abissi, Terminator ed Alien; un po' come Spielberg, Cameron riprende l'immaginario di scrittori come Silverberg, Asimov, Clark e ne potremmo citare tanti altri.
«Avatar» in lingua sanscrita, significa, -incarnazione- ovvero, l'incarnazione di un uomo nel corpo di un dio.
Dal punto di vista tecnico, invece, è la creazione virtuale da parte di un utente, sul web ad esempio, di un profilo.
Il film in sé, è una incarnazione, specie se visto in "3D" dove lo spettatore diventa protagonista.
La lavorazione più costosa di tutti i tempi, 400 milioni di dollari; ha avuto sette anni di lavorazione, da un'idea maturata anni prima, si racconta, da un soggetto che James Cameron avrebbe iniziato a scrivere nel '95.
Benché non potesse ricreare quel mondo, per via di tecnologie visive assenti in quegli anni, Cameron ha atteso quindici anni per sviluppare nuove tecnologie visive ad altissima definizione. Il 95% del film è girato in digitale, ma vedendolo non ti accorgi di quel "sintetico" aspetto che potrebbero avere i personaggi.
Nel weekend ha incassato 9 milioni 651 mila euro, ma anche il miglior Venerdì e miglior Sabato.
La miglior media per sala 11. 382 euro sulle 848 sale monitorate da Cinetel. Numero di copie in 3D: 416, ovvero, il 100% del territorio italiano. [dati Cinetel]
Una «apocalittica» impresa cinematografica, certamente aspettata.

Si entra in Pandora, un pianeta misterioso tutto da scoprire, abitato da esseri blu. Molto simili all'uomo poiché camminano su due gambe, ma più alti; Cameron gli ha ritratti come dei colossi amazzoni alti 3 metri e mezzo, di colore blu elettrico, che vivono in simbiosi con la natura del proprio pianeta, guarda caso minacciata dalle oramai "vecchie" e nauseabonde macchine umane.
Cameron s'interroga sul presente, come fa la fantascienza, appunto. Cioé si usa uno scenario temporale futuristico, in questo caso il 2154; al posto delle macchine, dei robot guidati dall'uomo, aerei sostituiti da shuttle all'avanguardia, colonizzazioni planetarie e il rapporto con le gens aliene.
Ridurre Avatar solo a questo è ridicolo. Il punto è che nella storia del film, si è voluto mettere in luce, il raggiungimento da parte dell'uomo di tecnologie avanzate, ma allo stesso tempo viene messa in evidenza l'ignoranza dell'essere umano verso la natura ed il rapporto con le diversità. Gli umani colonizzano Pandora perché sono in cerca di un particolare minerale(alludendo al petrolio) che sul pianeta Terra, mancherebbe. I Na'avi però vivono in natura e per la natura. Il loro habitat pandoriano è all'interno di un albero gigantesco(una sorta di sequoia), dove dormono, pregano e si riproducono. Con gli alberi entrano in contatto attraverso una treccia di capelli, in cui sono presenti dei sistemi nervosi. Qui scambiano informazioni e lo fanno anche con gli animali. Proprio sulla fauna dobbiamo inchinarci, perché il lavoro della Weta Films non si riduce solo a creare splendidi ed indimenticabili scenari fantascientifici, ma ha fatto un vera cernita zoologica, creando diverse specie di animali ed insetti ed altrettante piante ed alberi.
Poi la lingua parlata da questo popolo blu, è stata interamente creata negli studios. Cameron ha voluto con sé un linguista per dare vita ad un vero e proprio idioma Na'avi.

Il film se così lo possiamo chiamare è pura esperienza visiva. È un esperimento visivo empirico. Cioé per la prima vota si riesce a percepire il film non solo con la propria vista, ma, quasi, anche col tatto. Gli occhiali 3D, fanno vivere Avatar fisicamente. C'è una cura assoluta dei particolari, non solo degli attori in carne ed ossa, ma proprio dei personaggi ricreati digitalmente. È riuscito attraverso il digitale a trasmetterci le emozioni di felicità, tristezza, passione ed eroismo.
Il protagonista del film Jake Sully, ex marine e paraplegico decide di abbandonare il pianeta terra per seguire la missione sul pianeta pandora, sottoponendosi all'esperimento degli avatar corpi di Na'avi creati in laboratorio da una scienziata(Sigourney Weaver), dove gli umani vi possono entrare cerebralmente attraverso delle macchine neuroniche.
La fantascienza c'è tutta, insieme agli scenari inimmaginabili. Esplosioni di colore danno potenza e veridicità al sogno che per la prima volta viene vissuto FISICAMENTE nella realtà.
Il vero mistero è Pandora e può essere letto come "mondo" da scoprire, ma anche Pandora come "prima donna" per la mitologia greca, in questo caso Neytiri la donna Na'avi che il nostro eroe incontrerà sul pianeta e che si affermerà come l'antidoto degli umani.

Commenti

  1. Belli sono i colori, il paesaggio, la realizzazione dei personaggi e gli effetti in 3D. Moto bello anche, il messaggio he manda allo spettatore: il rispetto per la natura. E' sicuramente un film da vedere, anche se, a mio parere, la storia è banale, molto simile al cartoon Pocahontas della Walt Disney.

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  2. Sicuramente ci sono nel film dei cenni al cartoon Pocahontas, es. -l'albero delle anime- che potremmo paragonare al -Salice "parlante"- dell'opera Disney; ma dobbiamo cogliere anche un aspetto, il film Avatar nasce come esperimento commerciale e quindi deve avere al suo interno una serie di elementi come: la storia d'amore, l'avventura, l'eroismo; fattori preponderanti per dare vita ad una pellicola universale!

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