Buona Pasqua ai lettori e ai "meno lettori" di questo blog. La Pasqua come ogni festa cristiana attira la moltitudine di famiglie che si riuniscono per mangiare e banchettare insieme. L'auspicio è che sia un giorno che faccia riflettere in maniera positiva su quello che sarà il 2010 in questo periodo. Siamo già in anno in corso e non sono successe dal punto di vista governativo riforme che abbiano "rivoluzionato" il nostro modo di vita o perlomeno migliorato la nostra condizione. Silvio Berlusconi lanciò un monito: «inizieranno le grandi riforme». Le elezioni regionali hanno delineato ancora un quadro poco chiaro sette a sei, ovvero, sette regioni al centro sinistra e sei al centrodestra: nelle previsioni, quattro regioni erano certe per il centrodestra (Veneto, Lombardia, Campania e Calabria) e cinque per il centrosinistra (Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Basilicata) ma tra le indecise, all'opposizione vanno Liguria e Puglia, mentre Piemonte e Lazio vanno al centrodestra, sono queste che segnano la vittoria della coalizione di governo.
Al Nord la Lega è un ciclone, ottiene il 13% pure in Emilia Romagna, è il primo partito in Veneto e porta alla vittoria Roberto Cota in Piemonte.
Non è un dato confortante che quasi più di un terzo del paese stia diventando leghista, chiaramente, la parte Nord. C'è un forte spirito nazionale ed è come se la gente non volesse aprirsi all'Altro, allo straniero, al non-italiano. La Lega Nord da anche lavoro in quelle zone, ma propugna ideali nazionalistici e progressisti tipici di un vero e proprio Partito d'Azione, che attua il "vecchio conio" del voto di scambio.
Non possiamo prevedere niente, non siamo veggenti o chiromanti, ma possiamo dire che l'Italia sta andando verso grandi contraddizioni ed è come se l'Unità d'Italia stesse per diventare sempre più un invisibile miraggio.
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