Passa ai contenuti principali

Un po' di riflessioni sulle Regionali e Comunali 2010


Due dati importanti dal punto di vista dello scenario nazionale, colpiscono la nostra attenzione in queste elezioni regionali oramai concluse: l'astensione e l'affermazione della Lega nelle regioni del nord Italia.
Sul primo dato possiamo notare un forte disinteresse verso la politica da parte degli elettori; sul secondo, invece, una disaffezione degli elettori da parte dei due partiti popolari, ovvero il PdL e il Pd; ma non dobbiamo scordare che è emersa una notevole sfiducia, sempre al nord, nei confronti di UdC e IdV.
Tornando all'astensione sicuramente c'è una parte degli elettori che avrà avuto problemi di natura oggettiva, ma chi non ha votato riesce a dare anche una motivazione ed è quella che la politica non interessa.
Il plebiscito della Lega Nord in Lombardia non deve stupire, anche perché si sapeva da tempo che Formigoni avrebbe "schiacciato" Filippo Penati del Pd la "vittima sacrificale".
Altra "vittima sacrificale" lo è stato Rocco Palese nel sud, in Puglia. Nichi Vendola leader di Sinistra Ecologia e Libertà ha riottenuto la presidenza della Regione Puglia portandosi a casa un 48,7 % a fronte di un 42,2% di Rocco Palese (Pdl), del 8,7% di Adriana Poli Bortone (Io Sud) e dello 0,35 di Rizzi (Altern. comunista).
Le battaglie di Nichi Vendola sul mantenimento dell'acqua pubblica e la legge sulle diossine, tanto per citare alcuni programmi del movimento(ricordiamo che Sinistra e Libertà è ancora un movimento e non un partito) sono l'esempio di un forte amore ed interesse che Vendola sta trasmettendo per la sua terra. Il governatore è stato oltretutto aiutato da una ottima predisposizione dialettica ed oratoria, che bene si differenziava dal candidato Rocco Palese(PdL).
Altri fattori che hanno influenzato il voto e direi anche l'astensionismo è stato il blocco dei talk-show televisivi sulla televisione pubblica. Si è generato un malessere d'informazione. La maggior parte della gente, quella giovane, s'informa su internet mezzo straordinariamente anarchico che è difficile censurare. Un mondo meraviglioso dal punto di vista informativo, ma anche pericoloso dal punto di vista relazionale. Un caso particolare è quello che è accaduto in Piemonte con la Mercedes Bresso(Pd) che ha perso per il 3 % del "Movimento 5 stelle" di Beppe Grillo, contro il leghista Cota. Quello di Grillo è un esempio di movimento giovanile che trova la maggior parte dei consensi su Internet; Grillo ha anche acquisito un 7% in Emilia Romagna effetto dei "V-DAY" nelle piazze. Non c'è da stupirsi che Grillo prenda voti da quella parte d'Italia incazzata ed indignata dalla "mala-politica".


Le comunali di Mesagne. A Mesagne vince il centro sinistra con una vittoria bulgara. La città dopo tre anni altalenanti tra un governo di centrodestra in maggioranza risicata, e i momenti di commissariamento, segnati da mancanze e "nullafacentismo"; adesso respira aria di amministrazione comunale.
Il sindaco Franco Scoditti detto "Francuccio", si aggiudica 10. 673 voti di preferenza, il 60,80% con il 27,30% di Enzo Incalza candidato sindaco del centrodestra(PdL). Domenico Magrì della Dc, invece, ha portato a casa l'8,13%. Quanto a gli altri candidati sindaci, Caramia con la lista "Cara-mia Mesagne" ottiene l'1,17%, mentre Poci di "Svolta sociale" il 2,60%.
Bisogna ricordare che c'è stato un exploit di donne, future consiglieri: Mariella Vinci(Mesagne Democratica), Rosanna Saracino(Mesagne Democratica), Maria De Guido(Sinistra Unita) e Sabrina Didonfrancesco(PdL). Un gruppo che può addirittura arrivare a 7 con il ripescaggio per gli assessorati, di: Carmen Vozza (Mesagne Democratica), Lorenza Santacesaria (Sinistra Ecologia e Libertà) e Maria Teresa Saracino (lista Vizzino).
Per gli uomini i probabili assessorati andranno a: Pompeo Molfetta (Sinistra Unita), Giuseppe Indolfi (Pd), Franco Damiano (Pd) e Luigi Vizzino che con la "Lista Vizzino" è risultato il più suffragato.
Rimaniamo perciò con la speranza, che come dice Mario Monicelli è una cosa orribile, perché ci fa aspettare ed attendere sulle cose che ci vengono promesse. Ci auguriamo che il governo che tra pochi giorni si andrà a costituire possa lavorare per il bene della città e per il bene dei mesagnesi, e di tutti quei giovani disoccupati in attesa di certezze per il loro futuro.

Commenti

  1. le regionali sono stati un confronto fra differenti modi di fare politica sul territorio: registrano il trionfo del modello leghista e la sconfitta di quello del PD

    Alle Regionali del trionfo della Lega, manca l'effetto-traino di Berlusconi e cala il PD

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

La Furia di un Uomo, la recensione

Jason Statham ha già collaborato con il regista Guy Ritchie, era nel cast di Lock, Stock and Two Smoking Barrels (1998), film rivelazione per entrambi. Ne La Furia di un Uomo (2021), su Prime Video dal 27 dicembre 2021, Ritchie dirige di nuovo Statham che veste i panni di "H", un ibrido tra un John McClane e un Bryan Mils di Io vi Troverò e che dispensa battute ermetiche e ossa rotte in quantità uguali. Detta così pare si tratti di un b-movie qualsiasi, ma, fortunatamente, non lo è. Guy Ritchie è un regista abile nel ricomporre sceneggiature lineari attraverso il montaggio disorganico e le riprese poliedriche. Alcuni suoi lavori sono azzeccati (gli Sherlock Holmes , The Gentlemen , Snatch ), altri un po' meno ( King Arthur , Aladdin e il remake/floppone Swept-Away ). Con La Furia di un Uomo Guy Ritchie, invece, si è mantenuto in bilico, raggiungendo un equilibrio tra action tradizionale e heist movie . La Furia di un Uomo, da quello che si legge in giro, è un remake...

Ferrari. La recensione

Non c'è bisogno di essere dei cinefili per accorgersi che Ferrari [2023] non sembra un film girato da Michael Mann, ma è firmato dal maestro Michael Mann. Sì, proprio lui, il regista di Heat - La sfida, di Collateral, dell'epico L'Ultimo dei Mohicani. Se è un film riuscito? No, anche se non mancano momenti di una certa suspense, specie nelle scene delle gare automobilistiche, nelle quali si riescono a percepire quelle inquadrature annesse all'abitacolo da lato cofano, dallo specchietto laterale o da lato bagagliaio, che tanto ricordano gli indrappelli della Ferrari Daytona Spyder 365 GTS/4 in Miami Vice - La serie, guidata da Sonny Crockett (Don Johnson). Non si può tantomeno definirlo un biopic, poiché non racconta l'intera vita di Enzo Ferrari (un Adam Driver rattrappito sia nei movimenti, sia nella recitazione), ma s'incentra nell'anno 1957. Si dice che raccontare la vita privata degli idoli sia deleterio, perché renderebbe l'idolo un semplice mortal...

Chi segna vince: quando la sconfitta insegna a vincere

La squadra di calcio delle Samoa americane divenne celebre per una clamorosa sconfitta: aver incassato, nel 2001, ben trentuno goal contro l'Australia, nell'incontro che si tenne a Coffs Harbour; un risultato oltre il tennistico, tanto da diventare un riconoscimento da Guinness dei primati. Ovvio è che un risultato simile annichilisca squadra, allenatore e società. Infatti, per una decina d'anni la squadra delle Samoa subì un vero e proprio blocco evolutivo e fu così che decisero di ingaggiare un allenatore olandese: il mr. Thomas Rongen [persona sui generis col "vizio della bottiglia" e con un temperamento irascibile sfociante in noti scatti d'ira]; l'obiettivo del coach Rongen doveva essere di far segnare almeno un goal alle Samoa, che era già un traguardo ancora più arduo, che vincere di netto una partita. Taika Waititi, premio Oscar per Jojo Rabbit (2019) dirige Chi segna vince  (2023) un film nostalgico sulla terra che gli ha dato i natali, attraverso...