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Lo sfogo di Elio Germano. Miglior attore a Cannes. Critica la classe dirigente italiana



Parole direi giustificate. È l'effetto della mala politica italiana, sempre più lontana dal cittadino e più vicina al ricco, al potente. Elio Germano con questa affermazione, per qualche berlusconiano, passerebbe per comunista; in realtà quella di Elio quella sera era uno sfogo, di fronte a l'indifferenza di questa gente in giacca e cravatta, che crede di sapere tutto. L'Italia sta morendo su sé stessa, sta collassando, proprio perché quei valori della democrazia si stanno pian piano perdendo. L'ultima categoria siamo diventati noi giovani, che non veniamo considerati, non veniamo resi partecipi dal sistema politica. Nella società italiana si avveerte sempre più una condizione di malessere, dettato sì da fattori economici, quindi precarietà e incertezze sull'occupazione, ma c'è qualcosa di più grave; l'italiano è diventato arido, privo di valori solidali. Conseguenza sicuramente di un sistema sociale che non risponde all'esigenza del cittadino.
Adesso è in ballo il problema dell'istruzione. I tagli all'università, ma non solo, notizia di pochi giorni fa, quella di far iniziare l'anno scolastico con un mese posticipato, il primo Ottobre, ai bamibini dell'elementari e delle medie. Una proposta questa del "ministro" Gelmini, che entra in contrasto con la normativa europea, che prevede il mese d'inizio lezioni a Settembre. Un'uscita ancora più comica quella del "ministro", quando ha asserito che far iniziare i ragazzi un mese dopo, significherebbe avvantaggiare il Turismo. Che centra il turismo? La gente non ha i soldi per arrivare a fine mese, figuriamoci se ce li ha per sperderseli a vacanze... Piuttosto avrebbe potuto pensare a come creare ponti o sbocchi tra università e mondo del lavoro; come inserire tutti i ragazzi meritevoli nella sfera lavorativa, senza che questi dopo aver sudato sui libri, disperatamente vadano a bussare alla porta di un partito, dicendo: «È qui l'ufficio di collocamento?» e una voce gli risponde: «Si si prego entri, però prima si tesseri!».

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