Vince la 67ma mostra del Cinema di Venezia: Sofia Coppola, con il suo Somewhere. Il Leone d'oro meritato o non, va comunque ad una figlia d'arte, che già si è espressa con il mezzo cinematografico in maniera ottimale; basti ricordare Maria Antoinette, Lost in Traslation, Il Giardino delle vergini suicide ... Molti giornali si esprimono in maniera diversa e parlano addirittura di fischi durante la premiazione. C'è chi se lo aspettava e chi non. Tra gli altri conferimenti: il Leone d'argento va ad Alex De Iglesias per Balada triste de trompeta. Miglior attore emergente Mila Kunis in Black Swan di Aronofsky. Miglior interpretazione maschile, invece, Vincent Gallo( che aveva deluso con il suo bianco e nero Promises written in water) che però non ritira il premio, non si sa il motivo, un po' come fece Marlon Brando con il suo oscar nel Marzo del 1973, nel quale il premio fu ritirato da un indiana pellerossa; ma stiamo pur sempre parlando di Brando, anche se Gallo in Essential Killing è stupafacente come la potenza visiva della macchina da presa del regista J. Skolimwoski, che ci dona una pellicola dove parla l'immagine e meno la parola. Miglior interpretazione al femminile va a Arianne Labed per Attemberg.
Alcune considerazioni su questo Festival: intanto che Quentin Tarantino ha stancato. Si spera sia l'ultimo anno per questo regista potente e inimitabile, poiché imita come nessuno sa fare le pellicole di genere; mancherebbe in lui come presidente quella capacità intellettuale storica e politica del nostro paese, in tema di commedia e neorealismo. Mi stupisce che Noi credevamo di Martone sia passato inosservato. Dalle ultime dichiarazioni di Salvatores, francamente, strane, si dice che il cinema italiano è ancora legato al neorealismo e alla commedia; devono essere le sceneggiature secondo il regista di Mediterraneo ad essere modificate. Questo non è un male. Dobbiamo quindi americanizzarci, dobbiamo essere più fumettistici, più elastici.
Credo che quello che meritasse un premio fosse il Vallanzasca di Placido, che ancor prima di essere proiettato ha suscitato critiche dei ben pensanti e moralisti cattolici italiani. Il festival non poteva che concludersi con la banalità e l'inutilità di una ultra cinquantenne annoiata come Alba Parietti, talmente orgogliosa delle sue "rifattezze", che bene ha deciso di farsi fotografare mentre le cede un decolté. Dall'arte al melenso, il passaggio è veloce.
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