Passa ai contenuti principali

The Town: una rapina d'amore

The Town. È questo il titolo del nuovo film dell’attore, da pochi anni a questa parte anche regista, Ben Affleck. Un pellicola intelligente, priva di banalità, che dopo Gone Baby Gone, ambienta la storia in una Boston sempre più fracida e delinquenziale. Bravi gli attori a partire dallo stesso Affleck, sino al bad boy Jeremy Renner; impeccabile, invece, John Hamm con quella faccia hard-boiled, - è il caso di dire proprio i lineamenti di un federale dell’FBI - Si gioca sugli stereotipi del poliziotto tosto che sa e conosce bene la banda di malviventi(Affleck e company), che cerca di temporeggiare per prendere in mano la situazione all’ultimo momento. È una storia a tratti toccante; vengono esaminate le vite dei personaggi: un gruppo di amici cresciuti nello stesso quartiere, sfruttando il clima di crisi e disoccupazione della Boston degradata, pensano bene di andare a rapinare banche. L’inizio del film comincia proprio con la scena di una rapina in banca. La banda entrerà in maniera irruenta senza ammazzare nessuno, tutti col viso coperto da maschere che raffigurano Skeletor il malvagio signore del male del cartoon He-man. C’è un omaggio a molti film che Ben ha visto e con cui è cresciuto. Il primo può essere Point Break interpretato dall’indimenticabile Patrick Swayze. Non solo, anche cenni molto vicini alla sceneggiatura di Killing Zoe scritta da Quentin Tarantino. La storia si segue, nonostante sia stata costruita una storia d’amore tra Aflleck e la direttrice della banca che ha rapinato, piuttosto fredda e spocchiosa. Questo però è un elemento che porterà a complicare la storia, modificando presto le sorti dei personaggi. Affleck dice di essersi ispirato a Gomorra. Niente vero, perché questo che vedrete è solo un bel film e non un’opera documentaristica che denuncia la realtà, come il capolavoro di Garrone. Affleck cresce in creatività e come ogni attore-regista hollywoodiano mette in mostra la sua arte con concetto e raziocinio, non sembra d’aspettarselo da questi divi di Hollywood tutto sesso e rock’ n’ roll. La città di Boston è uno scenario affascinante, poiché bene si presta ad analizzare la criminalità irlandese, come pochi anni addietro fece il maestro Scorsese, scegliendo proprio questa città per riprendere la mattanza dei suoi personaggi in The Departed.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Mezzogiorno in "crisi apparente"

Se nel periodo invernale si giocava sul problema della crisi e delle persone che non riuscivano ad arrivare a fine mese, adesso, durante l'estate ci si dimentica che in fin dei conti non stiamo poi così male. L'estate è il momento in cui tutti si concedono la vacanza e l'Italia di mete ambite ne ha non poche: la Sardegna, la Calabria, l'Emilia-Romagna e la Puglia. Ed è proprio quest'ultima che sta spopolando soprattutto nelle zone del basso Salento: Otranto, Santa Maria di Leuca e Gallipoli. I flussi turistici sono variegati, molti napoletani, romani, toscani, ma anche Veneti e Lombardi. Una meta calda, poi specialmente, in questo mese dove si son sfiorati anche i 40° gradi all'ombra, e dove si vive l'estate intensamente. La movida notturna non manca con le discoteche all'aperto più note del salento: Guendalina, Quartiere Latino, Rio Bo, Casablanca, ecc... I servizi di ristorazione sono buoni, anche i prezzi, insomma, divertirsi a costi bassi. L'

La Furia di un Uomo, la recensione

Jason Statham ha già collaborato con il regista Guy Ritchie, era nel cast di Lock, Stock and Two Smoking Barrels (1998), film rivelazione per entrambi. Ne La Furia di un Uomo (2021), su Prime Video dal 27 dicembre 2021, Ritchie dirige di nuovo Statham che veste i panni di "H", un ibrido tra un John McClane e un Bryan Mils di Io vi Troverò e che dispensa battute ermetiche e ossa rotte in quantità uguali. Detta così pare si tratti di un b-movie qualsiasi, ma, fortunatamente, non lo è. Guy Ritchie è un regista abile nel ricomporre sceneggiature lineari attraverso il montaggio disorganico e le riprese poliedriche. Alcuni suoi lavori sono azzeccati (gli Sherlock Holmes , The Gentlemen , Snatch ), altri un po' meno ( King Arthur , Aladdin e il remake/floppone Swept-Away ). Con La Furia di un Uomo Guy Ritchie, invece, si è mantenuto in bilico, raggiungendo un equilibrio tra action tradizionale e heist movie . La Furia di un Uomo, da quello che si legge in giro, è un remake

Oppenheimer: quando distruzione e resurrezione coincidono

È superfluo usare l’appellativo “bello” per definire il nuovo film di Cristopher Nolan, sarebbe più appropriato “sorprendente”. J. Robert Oppenheimer, conosciuto ai più come “il padre della bomba atomica”, racchiuse in sé un gigantesco scrupolo di coscienza, che qui è raccontato in tre ore tormentate. Benché Oppenheimer (2023) ripercorra la vita turbolenta del fisico americano, che ha contribuito prima allo studio astratto e dopo alla ricerca e sviluppo empirico della bomba atomica, resta, comunque, un dramma sulla coscienza di un genio che concepisce la sua creatura e che la porta alla conoscenza collettiva, divenendo “errore cosmico”: condannando uomini, donne e bambini a quelle sventure che furono Nagasaki e Hiroshima. La sceneggiatura è basata su “American Prometheus”, libro biografico scritto da Kai Bird e Martin J. Sherwin nel 2005. Oppenheimer divenne chief del “Progetto Manhattan” dal ‘42 al ‘46; egli si fece costruire un laboratorio nel deserto di Los Alamos, nel Nuovo Messic