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DEVIL: L'horror morale di Night Shyamalan

Aveva spaventato il mondo intero, William Friedkin con L'esorcista nel 1973. Poi dopo ci fu un susseguirsi di pellicole che richiamavano paure simili, di entità demoniache che prendevano forma sotto sembianze umane. Devil ne è un esempio. Uscito il 12 Novembre nelle nostre sale. Il film sembra essere un pantano di paure. I registi Drew Dowdle e John Erick Dowdle, combinano i generi del thriller psicologico con l'horror. Effettuano dei primi piani che sgomentano la tranquillità dello spettatore; delineano gli sguardi dei protagonisti. È una pellicola corale che trova la sua originalità, nell'ambientare un horror psicologico all'interno di un ascensore. L'ascensore si blocca, mentre al loro interno rimangono intrappolati una ragazza, una signora anziana, un vigilante, un manager e un militare. All'apparenza brave persone ... solo che una volta che l'ascensore si fermerà le luci comincieranno a spegnersi e dare spazio all'oscurità: uno di loro morirà e le cose si complicheranno, tanto da far dubitare l'uno dell'altro. Una macchina di paura, che gioca molto sullo psicologico, proprio come piace al produttore di questo film, M. Night Shyamalan, da cui è tratto il soggetto. Ovviamente ci si comincia a cervellare, non su chi è l'assassino, ma chi dei cinque è il Diavolo! Una manovra agghiacciante. Dove Shyamalan mette da parte le gentili fantasie da Peter Pan di The Last Airbender, offrendoci un horror ben diretto e con la fotografia perfetta di Tak Fujimoto (Il Sesto Senso, Breach-L'infiltrato). Musiche di Fernando Velazquez che ricordano, ultimamente, quelle di Inception, capaci di alterare la concetrazione, avvolgendoci in una terrificante atmosfera di mistero diabolico. Un'opera capace di trasmettere la paura per il maligno, lasciando alla fine un forte messaggio morale, come in ogni favola di Night.

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