Si respira aria italiana di vittoria con la grande faccia del "De Niro" partenopeo: Toni Servillo. Premiato per la migliore interpretazione per "Una Vita Tranquilla". Non si sa per quale motivo, ma il cinema statunitense è stato per una volta lasciato dietro le quinte, in questo festival. Protagonista statunitense Julianne Moore che ha ricevuto il Marco Aurelio d'oro alla carriera, uscendone vincitrice per ben due volte: la prima con l'interpretazione di una lesbica nel film "The kids are all right", e la seconda con la ribattuta a B. sulla storica quanto imbarazzante frase: « è meglio essere appassionati di belle ragazze che gay »; la Moore ha definito tale affermazione un vero peccato, ma soprattutto arcaica!

Il Festival del cinema di Roma si aggiudica quest'anno più attenzione del solito, proprio perché i temi delle pellicole in corso e fuori concorso, rispecchiano in gran parte il malessere generale di questi anni di crisi. Presentate anche molte fiction e telefilm stranieri, tra cui "Boardwalk Empire" esperimento prodotto da Martin Scorsese e Mark Wahlberg sulla storia di Enoch "Nucky" Thompson nella Atlantic City degli anni '30, nel pieno "proibizionismo" dove alcol e prostitute a la mattina venivano proibite e alla sera venivano concesse. Forse la nuova frontiera del cinema sta per essere catapultata sul piccolo schermo? A voi giudicare!
Ciao Enrico...dai un'occhiata al mio blog...
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Davide
Caro Davide quella del blogger è una responsabilità importantissima; raccontare ciò che si vede con la parola scritta, in maniera critica ed analitica; ho notato leggendo il tuo blog che lo stai facendo già abbastanza bene ... visto che oggi nessuno parla e protesta, facciamolo almeno noi!!!
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