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Per cercare l'equilibrio, ci rimane una sola alternativa

Nel post precedente avevo messo in rilievo che ci troviamo di fronte ad una caduta di valori. Il capitalismo e con sé il consumismo, si è portato via ogni genere di morale. Quindi la questione morale in questo paese non esiste. E non che non esiste da poche settimane, ma da anni.  Non è stato Berlusconi, il bunga bunga o Fede; è il capitale. Sere addietro al noto programma della Dandini, Parla con me, c'era come ospite il famoso psichiatra Vittorino Andreoli, che in occasione della presentazione del suo ultimo libro, Il denaro in testa, spiega quanto l'uomo di oggi sia affetto da una dipendenza da cui è difficilissimo uscirne. Ecco, arrivare a capire che la società di oggi è immorale, solo perché c'è gente che fa orge, è il minimo; è immorale perché c'è denaro. Crisi non è sinonimo che non ci sono soldi, ma è sinonimo di erronea amministrazione della cosa pubblica; più che erronea, direi sbagliata. Mi fa paura che l'Italia giudichi il "re" solo per le sue serate "hot", ma lo deve giudicare per cose che ha fatto: Procedimenti a carico del Presidente del Consiglio. Si è avviata una reazione a catena, che coinvolge la società italiana, ormai affetta dal morbo della corruzione; e altre istituzioni come la chiesa, poco hanno fatto, perché lanciare dei moniti in questo paese, non serve a nulla. L'Albania e la Tunisia sono in questi giorni teatro di guerriglia; non penso che una cosa del genere accadrebbe mai in questa nazione; ma la cosa che più mi sconvolge è che l'Italia è un popolo che non sa decidere, né del suo futuro, né per la sua dignità. Albert Camus ne L'Uomo in Rivolta disse che l'azione di rivolta è ricerca di equilibrio, ma soprattutto è la capacità di dire di no!

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