Al disatro si aggiunge il disastro. Sembra un paradosso, ma è la realtà. Questo popolo non meritava tutto questo. La natura ti crea e presto può condannarti alla sorte più brutta. Si aggiunge però una sciagura, questa volta indotta. È stata la mano dell'uomo a crearla. L'energia nucleare, oggi, è diventata il sistema di produzione con cui Stati Uniti, Francia, Germania, Iran e ne potremmo elencare altre, possono attivare le loro attività quotidiane. Si è registrato a Fukushima, l'esplosione al reattore n°2 di un impianto nucleare, anche se il serbatoio di contenimento è ancora intatto. Si pensa già ad evacuazioni. Una crisi dentro la crisi, forse una delle più brutte dopo la Seconda Guerra Mondiale, per il Giappone. Una nazione sempre prima come crescita del PIL, produzione industriale e tecnologie elettroniche. Insomma è stata distrutta l'anima di questo paese, che per un terremoto, tramutatosi poi in tsunami, ha ucciso più di cinquemila persone e il dato si prospetta arrivi a diecimila vittime. Cifre da apocalisse. Però c'è da fare un elogio a questo popolo: la compostezza che li sta rendendo tali, in questo momento disorientante e distruttivo, li mostra al mondo per il loro grande senso di civiltà.
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