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Tra coscienza e "mea culpa"

È normale che in un paese di appena 30. 000 abitanti succedano delle polemiche che poi continuano, senza placarsi nei giorni a venire. Mercoledì 2 Marzo a Mesagne ci fu un dibattito intitolato "Colloquio sul razzismo". Ospite della serata, insieme ad alcuni docenti di Sociologia dell'Università del Salento, c'era: Renato Curcio. La sua presenza è stata contestata sia dal centrosinistra, che dal centrodestra. Il passato di Curcio per chi non lo conoscesse, è scritto in questa Biografia. Negli anni settanta la sua scelta di far parte al movimento di "Lotta Armata", lo portò dopo ad una trasformazione da brigatista. La storia, in particolar modo, la dialettica storica, non descrive giudicando il bene dal male, ma ne riporta le cause e gli effetti, insomma, le azioni. Non si può accusare una parte politica che è al governo della città, di aver appoggiato un ex-sovversivo; anche perché, la manifestazione è stata organizzata da un'associazione culturale privata. Si è invitata una persona, in veste di editore (Sensibili alla foglie è la casa editrice, di cui Curcio è supervisore); una persona che ha le sue idee e che dopo aver pagato con il carcere, ottenendo la grazia dal Presidente della Repubblica ed essersi pentito, credo abbia il diritto di discutere di qualsiasi tematica, anche morale. Il dibattito interessantissimo, ha trattato la tematica del razzismo, partendo dal concetto di schiavitù, sino all'attuale condizione migratoria. Ci sono state inoltre molteplici citazioni alla teoria sociologica: è stato ricordato Georg Simmel (sociologo tedesco), Max Weber con la critica al capitalismo moderno; è stata, anche, una lezione sulla storia risorgimentale del nostro paese. Le critiche, per carità rispettabilissime, di Pd e PdL, mi fanno riflettere. Perché mi chiedo: quanti politici indagati per concussione, corruzione e quant'altro, fanno iniziative e organizzano cortei e manifestazioni a difesa della libertà, della legalità e dell'unità della famiglia? Quanti hanno scheletri nell'armadio? Bisognerebbe citare il primo rivoluzionario dell'anno 0, che si è battuto per la libertà degli uomini che nella Bibbia (Deuteronomio 17:7; cfr. Giovanni 8:7) contro la lapidazione dice: "chi è senza peccato, scagli la prima pietra". Può una coscienza accusare un'altra coscienza? Sì, solo se la prima è pulita, giudica quella sporca ... Ma chi lo stabilsce se una coscienza è sporca o pulita? Credo nessuno. L'unica cosa vera ed approvata, è ammettere di aver sbagliato per quello che si è fatto, pagando il proprio debito. Le coscienze hanno sempre un po' di sporco e solo l'ammisione di colpa può pulirle.

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