Passa ai contenuti principali

Comunicato SEL Mesagne

Dall’incontro politico della maggioranza di governo della città di Mesagne,sembrava aver fatto un passo avanti,all’unanimità il senso di responsabilità aveva prevaricato su ogni discussione e ogni critica e aveva lasciato spazio all’impegno di un continuo e miglior lavoro amministrativo e politico. Ma le critiche poco costruttive,che emergono,in un periodo già di suo difficile per via della crisi, dei tagli e della pessima gestione del Governo nazionale, sembrano portare da un passo avanti a dieci passi indietro.

Il centrosinistra deve tornare a distinguersi per il suo modo capace e attento di fare politica, un modo che nei passati anni di governo ha portato la città di Mesagne a risplendere della propria luce culturale, economica, politica e sociale.
I problemi che toccano il Sud, la Puglia e Mesagne, negli ultimi tre anni hanno portato i cittadini ad ascoltare la politica con diffidenza e ad osservare qualsiasi operato con incertezza e quello che noi partiti politici, segretari di partito e amministratori dobbiamo capire, che la gente a fronte di difficoltà più serie, come mancanza di lavoro, precarietà, crisi economica, si aspetta ben oltre alle discussioni tra opposizione e maggioranza o tra partiti tutti; se un tempo ci si lasciava prendere dalla leggerezza di affrontare la vita, oggi, i cittadini sono più attenti che non ci sia una pessima gestione dell’attività politica e amministrativa.
Il risultato delle ultime elezioni amministrative, dei referendum e le manifestazioni di giovani, adulti e donne, dovrebbero farci capire che c’è l’esigenza di mettere al centro della pubblica discussione i beni comuni, cosi i partiti come altre associazioni hanno la responsabilità di farsi portavoce delle problematiche dei cittadini, ma senza alimentare tensioni e attriti. Compito dovrebbe essere quello di mediare tra critiche e proposte, cercando di lavorare insieme per la miglior soluzione possibile.
L’attività politica e amministrativa si rilancia col lavoro di squadra, che è necessario per portare al centro della discussione e dei dibattiti il tema del lavoro, dei giovani, dello sviluppo e laddove dovessero nascere delle incomprensioni come è normale che sia in un lavoro di squadra, bisogna colmarle col confronto sereno e pacato di persone adulte che ricoprono ruoli e fanno parte di una coalizione.
I tempi sono cambiati e la gente vuol sentir parlare in termini nuovi delle sorti del proprio paese, i problemi che oggi si affrontano non si soffermano ai colori, agli schieramenti e alle ideologie, ma i cittadini guardano a come si lavora e non più a quel che si dice. Oggi non c’è più spazio alle parole ma sono i necessari i fatti ed un partito, una coalizione, dimostra di rappresentare l’alternativa col voler e saper fare e non con le prevaricazioni di potere o puntandoci il dito l’uno contro l’altro.
È cambiato il modo di pensare, se in passato era la politica che stilava il suo programma di governo, oggi sono i cittadini che nelle loro proteste manifestano le tematiche da prendere a cuore, senza nessuna distinzione e nostro compito è di prendere atto delle esigenze che si avvertono e fare dei bisogni della gente non un mezzo di strumentalizzazione , ma l’impegno di un lavoro unitario, a come far fronte ai tagli, a utilizzare al meglio i finanziamenti europei, per rilanciare l’economia locale e costruire il futuro di Mesagne.

Scalera Cosimo

( coordinatore politico SEL Mesagne)

Commenti

Post popolari in questo blog

La Furia di un Uomo, la recensione

Jason Statham ha già collaborato con il regista Guy Ritchie, era nel cast di Lock, Stock and Two Smoking Barrels (1998), film rivelazione per entrambi. Ne La Furia di un Uomo (2021), su Prime Video dal 27 dicembre 2021, Ritchie dirige di nuovo Statham che veste i panni di "H", un ibrido tra un John McClane e un Bryan Mils di Io vi Troverò e che dispensa battute ermetiche e ossa rotte in quantità uguali. Detta così pare si tratti di un b-movie qualsiasi, ma, fortunatamente, non lo è. Guy Ritchie è un regista abile nel ricomporre sceneggiature lineari attraverso il montaggio disorganico e le riprese poliedriche. Alcuni suoi lavori sono azzeccati (gli Sherlock Holmes , The Gentlemen , Snatch ), altri un po' meno ( King Arthur , Aladdin e il remake/floppone Swept-Away ). Con La Furia di un Uomo Guy Ritchie, invece, si è mantenuto in bilico, raggiungendo un equilibrio tra action tradizionale e heist movie . La Furia di un Uomo, da quello che si legge in giro, è un remake...

Ferrari. La recensione

Non c'è bisogno di essere dei cinefili per accorgersi che Ferrari [2023] non sembra un film girato da Michael Mann, ma è firmato dal maestro Michael Mann. Sì, proprio lui, il regista di Heat - La sfida, di Collateral, dell'epico L'Ultimo dei Mohicani. Se è un film riuscito? No, anche se non mancano momenti di una certa suspense, specie nelle scene delle gare automobilistiche, nelle quali si riescono a percepire quelle inquadrature annesse all'abitacolo da lato cofano, dallo specchietto laterale o da lato bagagliaio, che tanto ricordano gli indrappelli della Ferrari Daytona Spyder 365 GTS/4 in Miami Vice - La serie, guidata da Sonny Crockett (Don Johnson). Non si può tantomeno definirlo un biopic, poiché non racconta l'intera vita di Enzo Ferrari (un Adam Driver rattrappito sia nei movimenti, sia nella recitazione), ma s'incentra nell'anno 1957. Si dice che raccontare la vita privata degli idoli sia deleterio, perché renderebbe l'idolo un semplice mortal...

Chi segna vince: quando la sconfitta insegna a vincere

La squadra di calcio delle Samoa americane divenne celebre per una clamorosa sconfitta: aver incassato, nel 2001, ben trentuno goal contro l'Australia, nell'incontro che si tenne a Coffs Harbour; un risultato oltre il tennistico, tanto da diventare un riconoscimento da Guinness dei primati. Ovvio è che un risultato simile annichilisca squadra, allenatore e società. Infatti, per una decina d'anni la squadra delle Samoa subì un vero e proprio blocco evolutivo e fu così che decisero di ingaggiare un allenatore olandese: il mr. Thomas Rongen [persona sui generis col "vizio della bottiglia" e con un temperamento irascibile sfociante in noti scatti d'ira]; l'obiettivo del coach Rongen doveva essere di far segnare almeno un goal alle Samoa, che era già un traguardo ancora più arduo, che vincere di netto una partita. Taika Waititi, premio Oscar per Jojo Rabbit (2019) dirige Chi segna vince  (2023) un film nostalgico sulla terra che gli ha dato i natali, attraverso...