Di favole ne esistono tante e il cinema le sa raccontare meglio di qualsiasi altro mezzo di comunicazione. E.T era una favola, il manifesto della fantascienza per ragazzi che ha inaugurato gli anni '80. Qui è proprio Spielberg, il Professore, a produrre, Super8, passando il testimone della regia all'oramai più che esperto J. J. Abrams. Non dovete avere dubbi su questo regista non è un novello; ha alle spalle la "scuola di cinema" delle serie tv, prima con Alias, che s'ispirava ai telefilm stile spionaggio 007 e Mission Impossible, con la bellissima Jennifer Garner. Poi, è arrivato Lost, con la lostmania; i vari John Locke e il chirurgo Jack Shephard, cambiando un certo modo di fare tv, una tv d'intrattenimento molto vicina al cinema puro(con la differenza d'interminabili stagioni, se finirete di vedere tutte le serie, siete degli eroi). Hollywood gli affiderà più tardi la sua prima regia: Mission Impossible III, che ritrova un po' di salvezza dopo il flop di John Woo. Alla stampa, poco dopo dichiara che è un fan di Star Trek; e bene ha pensato di farne un film, che è fedelissimo all'antologia della serie. Un film di fantascienza con uno stile inconfondibile ed unico, sempre mantenendo la stessa tensione che riusciva a trasmettere in Lost. Adesso torna con Super8. Il cinema che omaggia il cinema stesso. Un atto d'amore verso quei film d'avventura e fantascienza stile '80, tipo Goonies, E.T di papà Spielberg, Stand by me-Ricordo di un estate ed Incontri ravvicinati del terzo tipo, sempre del sempiterno Steven.
In una cittadina dell'Ohio nel nord-est degli Stati Uniti, troviamo un affiatato gruppo di sei amici, tra cui una ragazza (Elle Fanning sorella di Dakota Fanning, già vista in Somewhere di Sofia Coppola), tutti con la sfrenata passione per il cinema. Decidono di girare un cortometraggio, con cui vorrebbero presentarsi ad un festival, e lo fanno con una super8; mettono in atto il copione e girano una scena decisiva di notte, in una stazione, scena da cardiopalma, perché nel momento preciso in cui comincia lo shooting, un treno merci della U.S Force passa sui binari e dall'altra parte si vede un pickup che gli va incontro schiantandosi! Il tutto condito dal deragliamento cinematografico più spettacolare di sempre. Il film ha inizio proprio in questo momento, perché in uno di quei vagoni si libererà una creatura, che comincerà a scombussolare la piccola cittadina, chiamando all'azione lo stesso esercito americano.
C'è di tutto in Super8. Ci sono un mondo di riferimenti di quegli anni. Le camice sfiancate hawaiane, i jeans a sigaretta e le nike bianche; la BMX mitica bicicletta ultraleggera. Un omaggio con trovate tecniche tipiche di Abrams, regia impeccabile, che mantiene la suspanse, senza tralasciare quel divertimento infantile che contraddistingueva i film di quegli anni. Le musiche di Michael Giacchino richiamano le sonorità di Incontri Ravvicinati ed E.T., ma anche alcuni pezzi indimenticabili di Lionel Richie e "My Sharona" dei The Knack. Un'opera d'arte, l'amarcord di J. J. Abrams che non ha perso il suo spirito da Peter Pan.
mi sono scese le lacrime già dalla scena d'inizio per chi come me ha trentasei anni vedere quella bici. ce l'ho avuta una BMX e anche il walkman :D ... sembrava sentirsi vicino alle emozioni di ET e quel capolavoro che farò vedere a mio figlio, Stand by me ... SUPER8: VOTO 8!
RispondiEliminariccar75