The Artist: una lettera d'amore al cinema. In bianco e nero come una volta, che racconta la vita di una star del cinema muto dei primi anni del '900. In Italia la gente non l'ha capito. C'è, addirittura, qualcuno che ha pensato bene di andare al cinema senza informarsi, sfruttando l'effetto sorpresa ... al termine della pellicola è andato a chiedere al personale di sala che c'erano stati problemi durante la proiezione, problemi alla voce e che si sentiva solo la musica. La timida maschera sottopagata del cinema dietro casa, gli dice che il film è proprio così, "mah ... signore? È muto" ma lo spettatore infuriato dalle sette euro spese (secondo la sua coscienza spese male), non ci sta e chiede il rimborso del biglietto. Ebbene non è colpa del povero spettatore, ma del cinema commerciale dolby digital surround 3D. Per i film commerciali basta il sentito dire e poi il resto lo fanno gli effettoni speciali con le roboanti scene d'azione surreali. La cosa più sconvolgente è, che questo signore di cui abbiamo parlato sopra, non si è reso conto che il film che ha visto, faceva più rumore di qualsiasi altro blockbuster odierno. Il 26 Febbraio si è svolta l'84 edizione della "Notte degli Oscar" e proprio questa pietra miliare si è portato a casa ben 5 premi Oscar: miglior regia (Michel Hazanavicius), miglior attore (la rivelazione Jean Dujardin), miglior colonna sonora (Ludovic Bource) e miglior costumi (Mark Bridges). Una pellicola che, senza dubbio, ha sbancato e che verrà ricordata per la sua profonda originalità. È un'opera sostanzialmente moderna, perché le modernissime tecniche di cinema sono servite a ricreare le condizioni del passato. Ci sono molti rimandi al grande cinema dei primi anni del '900 nella sceneggiatura. Molte similitudini possono essere fatte con Eva contro Eva, nel quale Margo Channing (Bette Davis) diva di Broadway ormai giunta alla fine, verrà oscurata dalla new entry, più giovane e bella, Eva Harrington, che prima di divenire famosa, lavora proprio come segretaria per Margo stessa. Un po' quello che accade tra George Valentine (Jean Dujardin) e Peppy Miller (Bérénice Bejo), lui divo del muto di Hollywood, vedrà, immediatamente, assopirsi quando il cinema comincia a sperimentare il sonoro; Peppy diverrà presto diva del cinema sonoro, portando all'oscuro l'ex-divo Valentine; il destino di una star che non per colpa sua, ma per "colpa" dell'innovazione tecnologica deve accettare un nuovo modo di vedere le cose e il cinema. La metafora, in un certo senso, di quello che accade oggi sotto i nostri occhi con internet e i social network; molti matusa, all'inizio, sono stati scettici verso internet, definendolo inutile, svago per giovani e perdita di tempo; poi, intorno a loro hanno cominciato a vedere l'isolamento e si sono chiesti, "ma forse siamo noi che non stiamo vedendo bene le cose?".
Ecco che da lì a poco anche loro hanno aperto un profilo facebook. Videmus!!!
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