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Blog autoreferenziali e non

È un periodo in cui le penne "troppo libere" non se la passano bene. Alcune troppo libere di dire menzogne e fandonie. Poi, però scopri che quest'atteggiamento non ce l'ha solo chi scrive per giornali o importanti quotidiani, ma ce l'hanno anche quelli che hanno deciso di aprire un blog. Abbiamo parlato molto dell'uso del blog, della sua natura, che può fornire informazione di diverso genere, per i più impegnati, ma può anche far parlare di sé, i cosiddetti blog autoreferenzialisti, che vale per i vip o per chi ha già un nome. Voglio spendere due paroline per i blog DIARIO della gente comune. Il diario fa parte della sfera personale e lo devi usare per te stessa/o. Se cominci a parlarmi del tuo cane, delle crocchette che gli dai, del perché senti una forte avversione nei confronti di una persona (il parlar di dietro), del fatto che spolveri i mobili, non creerai materia di discussione. Diveneterai tu stessa persona avversa, persona evitabile, poiché sbatti la tua autoreferenzialità sul www. Ritieni che sia una valvola di sfogo? Per niente perché quello che dimostri è che sei rimasta/o al periodo delle superiori, quando mettevi due tre parole di senso compiuto sul tuo smemoranda, e che interessavano solo te. Dimostri di non avere approccio con la realtà e di essere rimasta all'età del disincanto adolescenziale. Se vuoi parlare di te fallo sui social network e non perdere tempo, accusando pure la categoria degli studenti universitari, oggigiorno la più svantaggiata delle categorie. Il diario ha una funzione bellissima, quando è diario di viaggio, quando racconti ciò che vedi perché sei in un'altra terra. Ma per mettersi a scrivere della propria insoddisfazione, dovuta ad incapacità, non serve a nulla perché non interessa a nessuno, se non sei nessuno.

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