Daniel Craig, Bond... James Bond ha quella faccia tosta che ricorda vagamente Steve McQueen. Troppo inglese da borgata, sembra il fratello di Rooney. Però non è che Bond deve avere per forza l'aplomb di Sean Connery, alle volte si può anche fare un'eccezione alla regola. Craig non sarà certo il miglior Bond della storia, per quello c'è Sean Connery, ma non è da snobbare ed è il caso di dire che fa la sua parte. Skyfall, quest'ultimo Bond, speriamo non sia l'ultimo come canta la colonna sonora del film, interpretata dalla femme singer Adele, che inizia con "This is the end..."; è un film che quanto a fotografia, scenografia e costumi è impeccabile. Sam Mendes già con American Beauty l'aveva dimostrato. C'è tanto del Bond anni '60 e '70. La sede dell'MI6 è tipicamente vintage. Lo è anche Craig che in fondo incarna l'agente obsoleto, quello "impotente" che non può "salvare la regina". In verità, la sceneggiatura gira intorno alla vecchia M (Judi Dench) il capo dei capi dell'agenzia segreta. Lei non sta gestendo bene la situazione all'interno dell'agenzia, pertanto vogliono licenziarla. Ma c'è anche chi la vuole morta, un certo Silva (Javier Bardem), strepitoso in un ruolo che gli si addice dalla testa ai piedi. Capelli biondo ossigenati, faccia da ricco vizioso, dall'atteggiamento vagamente gagà, che vuole risolvere un conto in sopseso con "M". Bond in questo capitolo, come nell'ultimo Batman di Nolan, cade, si umilia, si sporca, perde per un attimo la sua natura cool per uscirne vincente? Per questo, bisogna vederlo.
Jason Statham ha già collaborato con il regista Guy Ritchie, era nel cast di Lock, Stock and Two Smoking Barrels (1998), film rivelazione per entrambi. Ne La Furia di un Uomo (2021), su Prime Video dal 27 dicembre 2021, Ritchie dirige di nuovo Statham che veste i panni di "H", un ibrido tra un John McClane e un Bryan Mils di Io vi Troverò e che dispensa battute ermetiche e ossa rotte in quantità uguali. Detta così pare si tratti di un b-movie qualsiasi, ma, fortunatamente, non lo è. Guy Ritchie è un regista abile nel ricomporre sceneggiature lineari attraverso il montaggio disorganico e le riprese poliedriche. Alcuni suoi lavori sono azzeccati (gli Sherlock Holmes , The Gentlemen , Snatch ), altri un po' meno ( King Arthur , Aladdin e il remake/floppone Swept-Away ). Con La Furia di un Uomo Guy Ritchie, invece, si è mantenuto in bilico, raggiungendo un equilibrio tra action tradizionale e heist movie . La Furia di un Uomo, da quello che si legge in giro, è un remake...
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