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Come nasce un eroe: L’uomo d’acciaio

Superman è l’eroe degli eroi. Nella classifica dei superpoteri si può dire sia quello con le capacità sensoriali e fisiche più sviluppate. Paragonarlo a Batman oppure a Uomo Ragno è praticamente impossibile vista la sua forza smisurata. Tuttavia incarna l’Übermensch, l’uomo carismatico a cui spettano speciali missioni salvifiche. Il superuomo, il quale cerca di andare oltre l’individuo, oltre l’uomo medio.
Il film ripercorre la genesi dell’eroe, del suo mondo: Krypton. Il padre Jor-El saggio, eroico ed implacabile interpretato da Russel Crowe, porta in salvo il suo primogenito Khal-El perché Krypton è oramai destinato all’estinzione. Lo mette su una navicella e lo spedisce dritto in un pianeta nel quale c’è vita, in cui gli abitanti di questo pianeta gli sono inferiori, visto che il piccolo Khal-El diventerà il Superman che tutti conosciamo. Krypton sembra ricordare l’URSS (il grande nemico degli States); Snyder lo ritrae e lo racconta con dei bassorilievi da socialismo reale, montagne dolomitiche di color argento, dove il tutto sembra metallico e freddo e dove domina la sete di potere del potente e folle Zod.L’inizio dell’eroe, la sua formazione, è nella prima parte del film, intervallata da flashback sulla sua infanzia, quando il piccolo Clark Kent leggeva Platone e giocava da solo nella fattoria di famiglia. Qui seguiva i consigli del papà adottivo interpretato dal vecchio Kevin Costner, il quale gli insegnava che i suoi poteri andavano usati con raziocinio e responsabilità. Una rivisitazione in stile fantascientifico che sul finale diventa iperhollywoodiana; Snyder imita Michael Bay, preferisce distruggere ogni cosa con l’utilizzo della CGI, anche se riesce a mantenere viva la natura eroica e filosofica del supereroe della DC comics.


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