«Non
vi fidate del personaggio». Dire questo non significa criticare il personaggio,
dandogli dei connotati negativi, ma significa fidarsi delle idee, dei suoi
propositi.
Ritengo
che non ci si debba fidare della persona. Del suo abile modo di parlare, del
suo porsi in maniera differente rispetto a l’entourage politica.
Sono
le idee che, una volta messe su carta, devono diventare azione. Renzi ha la gestione
del timone nel Pd. Il problema è che non è il viaggio a essere lungo, ma l’equipaggio
che è al suo interno a essere discolo. I cuperliani sono diventati gli inquisitori,
la “santa nomenclatura”. Essi condannano qualsiasi forma di proposta, idea e
intenzione di riforma.
Adesso
è il momento delle strategie, anche di quel brutto dialogo chiamato compromesso
col quale far fronte alle prossime scelte di continuità di governo. Il Pd non deve
perdere la sua opportunità, dando pellet alla stufa della destra e del
populismo, ma deve iniettare fedeltà in un processo di riforme. Tale processo
potrebbe suonare “ambizioso”.
Non
credo che l’ambizione debba essere condannata, sol perché fa sembrare ottimista,
anzi la reputo una forma di cambiamento, di rischio. Non c’è bisogno di fare pressioni di minoranza dall'interno di un partito per pretendere a tutti i costi, un’identità; bisogna
pensare di cambiare concretamente, comportandosi in maniera diametralmente
opposta alla critica di una sinistra d’opposizione perenne. Ci devono essere
idee riformiste e non risentimenti di un’identità di sinistra che non vuole accettare
di cambiare e diventare sinistra riformista.
Commenti
Posta un commento