Ormai è di moda rilanciare i
vecchi attori degli anni ’90 nei ruoli action. Ricordiamo Taken con Liam Neeson. Lo stesso vale per Three Days to Kill, diretto da McG (Terminator: Salvation) e interpretato da Kevin Costner (Balla coi Lupi, Fandango). Dalle prime
sequenze si nota quella fattura action tipo anni novanta. Anche l’apertura con
i titoli di coda che scorrono sul profilo di Costner, con un sottofondo soul, rende
in parte l’idea di che tipo di action dovrebbe trattarsi. Invece, purtroppo,
non è così. Perché sembra perdersi dopo un’abbondante mezz'ora in dettagli
evitabili del protagonista. Il film è co-sceneggiato da Luc Besson, e si vede:
dagli inseguimenti con le auto per le strade di Parigi, con quelle zoomate sul
muso e sul lunotto posteriore; le sparatorie nelle quali le pallottole sono
infinitesimali e si spara in obliquo. Insomma tutti quei cliché
bessoniani cari all'azione anni ’90 da VHS. Poi, oltre questi dettagli, il film
sfocia in toni da commedia che alla fine lo rendono non più appetibile dal
punto di vista dell’azione, ma famigliare. Alcune scene multietniche finiscono
per giocare su stereotipi che rovinano il film: gli italiani associati con la
pasta al pomodoro, gli africani con l’idea di famiglia allargata che vive tutta
insieme e che occupa abusivamente un tetto. McG
e Besson alla fine costruiscono una bruttura attorno alle doti attoriali
del grande Kevin Costner, il quale finisce per diventare il solito personaggio: agente della CIA alla soglia della pensione che deve far fronte ai suoi errori
e ai fantasmi del passato. Nulla di originale, tutto già visto e per di più con
poca azione.
Jason Statham ha già collaborato con il regista Guy Ritchie, era nel cast di Lock, Stock and Two Smoking Barrels (1998), film rivelazione per entrambi. Ne La Furia di un Uomo (2021), su Prime Video dal 27 dicembre 2021, Ritchie dirige di nuovo Statham che veste i panni di "H", un ibrido tra un John McClane e un Bryan Mils di Io vi Troverò e che dispensa battute ermetiche e ossa rotte in quantità uguali. Detta così pare si tratti di un b-movie qualsiasi, ma, fortunatamente, non lo è. Guy Ritchie è un regista abile nel ricomporre sceneggiature lineari attraverso il montaggio disorganico e le riprese poliedriche. Alcuni suoi lavori sono azzeccati (gli Sherlock Holmes , The Gentlemen , Snatch ), altri un po' meno ( King Arthur , Aladdin e il remake/floppone Swept-Away ). Con La Furia di un Uomo Guy Ritchie, invece, si è mantenuto in bilico, raggiungendo un equilibrio tra action tradizionale e heist movie . La Furia di un Uomo, da quello che si legge in giro, è un remake...
Commenti
Posta un commento