Ormai è di moda rilanciare i
vecchi attori degli anni ’90 nei ruoli action. Ricordiamo Taken con Liam Neeson. Lo stesso vale per Three Days to Kill, diretto da McG (Terminator: Salvation) e interpretato da Kevin Costner (Balla coi Lupi, Fandango). Dalle prime
sequenze si nota quella fattura action tipo anni novanta. Anche l’apertura con
i titoli di coda che scorrono sul profilo di Costner, con un sottofondo soul, rende
in parte l’idea di che tipo di action dovrebbe trattarsi. Invece, purtroppo,
non è così. Perché sembra perdersi dopo un’abbondante mezz'ora in dettagli
evitabili del protagonista. Il film è co-sceneggiato da Luc Besson, e si vede:
dagli inseguimenti con le auto per le strade di Parigi, con quelle zoomate sul
muso e sul lunotto posteriore; le sparatorie nelle quali le pallottole sono
infinitesimali e si spara in obliquo. Insomma tutti quei cliché
bessoniani cari all'azione anni ’90 da VHS. Poi, oltre questi dettagli, il film
sfocia in toni da commedia che alla fine lo rendono non più appetibile dal
punto di vista dell’azione, ma famigliare. Alcune scene multietniche finiscono
per giocare su stereotipi che rovinano il film: gli italiani associati con la
pasta al pomodoro, gli africani con l’idea di famiglia allargata che vive tutta
insieme e che occupa abusivamente un tetto. McG
e Besson alla fine costruiscono una bruttura attorno alle doti attoriali
del grande Kevin Costner, il quale finisce per diventare il solito personaggio: agente della CIA alla soglia della pensione che deve far fronte ai suoi errori
e ai fantasmi del passato. Nulla di originale, tutto già visto e per di più con
poca azione.
Se nel periodo invernale si giocava sul problema della crisi e delle persone che non riuscivano ad arrivare a fine mese, adesso, durante l'estate ci si dimentica che in fin dei conti non stiamo poi così male. L'estate è il momento in cui tutti si concedono la vacanza e l'Italia di mete ambite ne ha non poche: la Sardegna, la Calabria, l'Emilia-Romagna e la Puglia. Ed è proprio quest'ultima che sta spopolando soprattutto nelle zone del basso Salento: Otranto, Santa Maria di Leuca e Gallipoli. I flussi turistici sono variegati, molti napoletani, romani, toscani, ma anche Veneti e Lombardi. Una meta calda, poi specialmente, in questo mese dove si son sfiorati anche i 40° gradi all'ombra, e dove si vive l'estate intensamente. La movida notturna non manca con le discoteche all'aperto più note del salento: Guendalina, Quartiere Latino, Rio Bo, Casablanca, ecc... I servizi di ristorazione sono buoni, anche i prezzi, insomma, divertirsi a costi bassi. L'
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