Ormai è di moda rilanciare i
vecchi attori degli anni ’90 nei ruoli action. Ricordiamo Taken con Liam Neeson. Lo stesso vale per Three Days to Kill, diretto da McG (Terminator: Salvation) e interpretato da Kevin Costner (Balla coi Lupi, Fandango). Dalle prime
sequenze si nota quella fattura action tipo anni novanta. Anche l’apertura con
i titoli di coda che scorrono sul profilo di Costner, con un sottofondo soul, rende
in parte l’idea di che tipo di action dovrebbe trattarsi. Invece, purtroppo,
non è così. Perché sembra perdersi dopo un’abbondante mezz'ora in dettagli
evitabili del protagonista. Il film è co-sceneggiato da Luc Besson, e si vede:
dagli inseguimenti con le auto per le strade di Parigi, con quelle zoomate sul
muso e sul lunotto posteriore; le sparatorie nelle quali le pallottole sono
infinitesimali e si spara in obliquo. Insomma tutti quei cliché
bessoniani cari all'azione anni ’90 da VHS. Poi, oltre questi dettagli, il film
sfocia in toni da commedia che alla fine lo rendono non più appetibile dal
punto di vista dell’azione, ma famigliare. Alcune scene multietniche finiscono
per giocare su stereotipi che rovinano il film: gli italiani associati con la
pasta al pomodoro, gli africani con l’idea di famiglia allargata che vive tutta
insieme e che occupa abusivamente un tetto. McG
e Besson alla fine costruiscono una bruttura attorno alle doti attoriali
del grande Kevin Costner, il quale finisce per diventare il solito personaggio: agente della CIA alla soglia della pensione che deve far fronte ai suoi errori
e ai fantasmi del passato. Nulla di originale, tutto già visto e per di più con
poca azione.
La resa dei conti finale. Sono passati quasi trent'anni e questo formato thriller - spionaggio - azione resta sempre fresco e attuale. MISSION: IMPOSSIBLE - THE FINAL RECKONING (2025) è l'ottavo film che completa e conclude (almeno per il momento) la saga. Nata come serie TV, a cavallo tra gli anni sessanta e settanta; nella trasposizione cinematografica ha sempre mantenuto questo temperamento démodé con sprazzi di humour britannico. Sembra ieri quando, nel lontano 1996, Tom Cruise alias Ethan Hunt si cala con un cavo metallico in una camera blindata della CIA, deviando i raggi infrarossi, per prelevare una lista di agenti sotto copertura dal PC del Langley. Stiamo parlando di MISSION: IMPOSSIBLE (1996) regia di Brian De Palma. E cosa c'entra il primo capitolo con quest'ultimo? In MISSION: IMPOSSIBLE - THE FINAL RECKONING (2025), il regista Christopher Mcquarrie usa il primo capitolo come aggancio narrativo e stilistico, ritornando ad un genere d'azione vecchio sta...
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