MIGLIOR
FILM E MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE ALL’88esima EDIZIONE DEGLI ACADEMY
AWARDS
Il
film racconta del dossier che il Boston Globe
ha diffuso sullo scandalo degli abusi sessuali sui minori da parte dei
sacerdoti dell’Arcidiocesi di Boston tra il 2001 e il 2002.
Una
squadra di giornalisti inizia a indagare su padre Geoghan, accusato di aver
molestato più di ottanta ragazzini.
La squadra esegue dei controlli incrociati dai quali deduce una serie di scandali insabbiati per mano di avvocati e funzionari di governo per coprire gli atti di pederastia commessi dai sacerdoti.
La squadra esegue dei controlli incrociati dai quali deduce una serie di scandali insabbiati per mano di avvocati e funzionari di governo per coprire gli atti di pederastia commessi dai sacerdoti.
Nella
realtà la squadra investigativa di cronisti, denominata Spotlight, ha vinto, nel 2003, il Premio Pulitzer per il Servizio
Pubblico, la più alta onorificenza del giornalismo d’inchiesta.
Il
film è diretto da Tom McCathy (L’ospite
inatteso) e scritto da Josh Singer (Fringe
la serie, Il Quinto Potere) assieme
al regista.
Il
Caso Spotlight è una pellicola pedagogicamente efficace, che supera la vera
funzione del cinema, intesa come atto puramente estetico. Gli attori sono
adatti per il ruolo che ricoprono. Il capo
redattore del team Walter “Robby” Robinson, interpretato da un Michael Keaton
indimenticabile, guida i bravissimi: Mark Ruffalo (nomination come miglior
attore non protagonista), Rachel McAdams (nomination come miglior attrice non
protagonista), John Slattery e i restanti del pool. Il Caso Spotlight ha tonalità lente, favorite però da un
montaggio morbido e da una scrittura esatta capace di dare un ritmo
paragonabile a un thriller.
Il
film affronta un tema delicato e lo fa, senza schierarsi, in maniera oggettiva
e preordinata secondo i canoni del giornalismo. Verosimiglianza e realtà si
fondono, coinvolgendo totalmente lo spettatore, che sembra catapultarsi all’interno
degli eventi.
Lo
stile registico oscilla tra Tutti gli
uomini del Presidente di Alan J. Pakula, State of Play di Kevin MacDonald e Michael Clayton di Gilroy, ma si erge a capolavoro quando ha la
capacità di spiegare al pubblico in modo semplice e chiaro una verità così
scabrosa. Isaac Newton diceva: «la verità
si trova sempre nella semplicità, mai nella confusione».
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