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The Foreigner: non fate arrabbiare i vecchietti

In Fuori Controllo (2010), Martin Campbell (Goldeneye e Casino Royale) trasformò Mel Gibson da quieto padre di famiglia a senile giustiziere che vendicava la propria figlia uccisa. Il revenge movie è un genere che intrattiene spettatori di ogni parte del mondo. In alcuni casi è diventato un genere per rilanciare attori “fuori dalle scene”, basti pensare a Keanu Reeves, Nicolas Cage o Liam Neeson.
È un tema, questo degli “anziani incazzati fino al midollo”, che farà storcere il naso ai rottamatori. 

Come diceva la caporedattrice di Jep Gambardella ne La Grande Bellezza: “Il vecchio è meglio del nuovo”; in The Foreigner, Jackie Chan (Rush Hour, Terremoto nel bronx), che ha più di sessant’anni, sfoggia le arti marziali, adottando una recitazione cupa, piuttosto insolita rispetto al suo marchio di fabbrica. 

Si spiega l’assenza di scene di combattimento in cui Chan dileggia i suoi nemici. Questa interpretazione dà a Chan la possibilità di mostrare al pubblico il suo lato drammatico. È un film d’azione che ha un buon ritmo. La colonna sonora di Cliff Martinez (Drive) ricorda Giorgio Moroder. 

Il soggetto è tratto dal romanzo thriller Chinaman (1992) dello scrittore Stephen Leather, pubblicato durante gli anni del terrore IRA.

Tutto ha inizio da un attentato terroristico a Londra, in cui muore la figlia di un ristoratore cinese (Jackie Chan). Siamo ai giorni nostri e c’è un nuovo ritorno dell’IRA (scelta irreale per fini narrativi); partiranno così negoziati e cospirazioni politiche, che metteranno in discussione la reputazione e il passato di un funzionario di governo a Belfast (Pierce Brosnan). Intanto il “tranquillo” ristoratore si farà giustizia privata, andando alla ricerca dei mandanti e degli esecutori dell’attentato, in cui ha perso la vita sua figlia.

Un prodotto d’azione marchiato Netflix non così scontato, ma arzigogolato nella struttura narrativa: l’uomo di paglia al quale viene sconvolta la vita, che riesuma la sua identità passata e le armi da guerra per placare la sua sete di vendetta.

Inoltre, vedere Jackie Chan imbolsito e in età avanzata, che lotta a corpo a corpo come un giovane aitante, è sempre un piacere, anche dal divano di casa.


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