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Bridgerton e la rincorsa all'alta società

Bridgerton è una serie ambientata a Londra, nei primordi dell'ottocento. È ispirata ai romanzi rosa di Julia Quinn, anche se di rosa ha poco e niente. La serie segue le vicende di Daphne Bridgerton (Phoebe Dynevor) e della sua famiglia. La ragazza, tutta sogni e speranze, è nella continua e tribolante attesa di trovare un marito, non un marito qualunque, ma un buon partito, possibilmente ricco e aristocratico. Siccome la concorrenza è feroce (quanto spietata), la novizia gentildonna intraprende un accordo con Simon Basset, Duca di Hastings (Regé-Jean Page), per fingere un corteggiamento eccellente, sperando che questa strategia renda più "appetibile" nella chiostra matrimoniale la bellissima lei e lontano dalle tentazioni l'aitante e libertino lui. Da qui parte Bridgerton, che sembra inizialmente una serie impostata, quasi teatrale; poi, dalla quarta puntata, il climax. La trama comincia a divertire, si tinge di mistero e si contorna di musiche pop attuali, riadattate con violini e armonie vittoriane.

Chris Van Dusen scrive dialoghi da far invidia anche a Woody Allen. Lo sceneggiatore di Scandal (2012) e Grey's Anatomy (2005) usa come macguffin una certa Lady Whistledown: una scrittrice senza identità, che firma i suoi articoli s'un rotocalco, in cui spiattella vizi e virtù della nobiltà londinese. È cinica la Whistledown, è la voce fuoricampo che confonde lo spettatore, lo smalizia e lo ravvede dalla retorica.
 
La produzione è affidata a Shonda Lynn Rhimes, l'ideatrice di Grey's Anatomy, la quale ha preteso scenografie, costumi e fotografia raffinatissime. Questo è spiegato dal copioso budget e da una sceneggiatura strabordante di dialoghi che toccano i sentimenti, le relazioni, la sessualità, le dipendenze, i problemi relazionali e i drammi economici. Nello stile e nei colori pastello ricorda molto Marie Antoinette (2006) di Sofia Coppola. Inoltre, Shonda ci mette molte scene di sesso, senza mai risultare grossolana e banale. Si spinge nella strenua presa di posizione femminista, condannando gli antichi quanto tradizionali metodi anticoncezionali del maschio.
 
Bridgerton è un prodotto d'intrattenimento più che discreto, un rose noir dei sentimenti in un tempo passato, che ci mette in guardia dall'ipocrisia e dal fascino discreto della borghesia di questo presente.

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