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The Batman, la recensione

The Batman è il titolo del film; così, semplice e pulito. Il regista è Matt Reeves (Cloverfield e Il Pianeta delle Scimmie) e, in questo "riavvio" sull'uomo pipistrello, cerca di conservare i personaggi storici della saga, ma lo fa con un'estetica noir. Più di qualcuno ha chiosato che fosse come i Batman di Nolan, ma, pur sforzandosi, non si riescono a trovare riferimenti espliciti.

The Batman si focalizza più sull'aspetto umano che su quello superomistico. Chi non ha visto altri film su Batman lo percepirà come un film qualsiasi sull'uomo pipistrello. Fortunatamente non lo è. The Batman, invece, è un poliziesco con gli elementi classici del fumetto. E come ogni poliziesco si occupa di misteri, identità celate e verità nascoste.

Sotto la maschera c'è l'attore Robert Pattinson, che ha una buona mascella, ma un fisico un po' consunto rispetto ai suoi predecessori e fa un Batman tormentato. Pattinson incarnerebbe l'antieroe quotidiano della generazione del nuovo millennio, quella orfana di tradizioni, di eredità tradite.

Siamo in una Gotham che versa nel crimine e nella corruzione. Batman e il commissario Gordon (Jeffrey Wright) devono far fronte a diversi omicidi, che potrebbero avere una matrice comune: starà a Batman scovare "il colpevole".

Matt Reeves prende dal cinema di Orson Welles, ma si realizza nello stile di David Fincher con simmetrie e asimmetrie di forma e di luce nello spazio metropolitano notturno. Reeves attinge dall'arte hopperiana per dare enfasi a certe inquadrature e mostrare la solitudine dell'uomo moderno.

Qui, Batman è un metronotte alla ricerca della luce. Batman è, soprattutto, Bruce Wayne, un orfano miliardario che si fida soltanto del suo maggiordomo Alfred (Andy Serkis). Nel film di Reeves, Wayne è un asociale, che ha bisogno di una maschera per espletare il più zotico dei sentimenti: la vendetta. E qui si rivelano gli antagonisti Carmine Falcone (John Turturro), il Pinguino (un truccatissimo, irriconoscibile e bravo Colin Farrell). Poi, non manca l'ambigua quanto erotizzante Cat Woman (Zoe Kravitz), che fa da anti-stress al pipistrello mantellato. Però, è il bravissimo Paul Dano ad interpretare un villain spietato, che darà filo da torcere a Batman.

Il film è originale e a fare da propulsore a questa originalità è, sicuramente, la fotografia cupa di Greig Fraser e le musiche di Michael Giacchino. 

The Batman non poteva essere diversamente: un affresco di luci ed ombre, di esplosioni in campo lungo, d'inquadrature suggestive e silhoutte tra le fiamme. In questo Batman di quasi tre ore (che non si sentono!) si gustano l'azione, la poetica del mito e le contraddizioni del nostro tempo. Perché The Batman è un quasi-noir con spunti narrativi lodevoli (lo script è di Reeves e Peter Craig), un tròpo della realtà attuale. 

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