La squadra di calcio delle Samoa americane divenne celebre per una clamorosa sconfitta: aver incassato, nel 2001, ben trentuno goal contro l'Australia, nell'incontro che si tenne a Coffs Harbour; un risultato oltre il tennistico, tanto da diventare un riconoscimento da Guinness dei primati.
Taika Waititi, premio Oscar per Jojo Rabbit (2019) dirige Chi segna vince (2023) un film nostalgico sulla terra che gli ha dato i natali, attraverso questa simpatica quanto bizzarra vicenda. E si sa che, girare e scrivere film che trasmettano leggerezza, è molto difficile; specie oggi con i tempi che corrono, far ridere e riflettere contemporaneamente è diventata un'impresa titanica. Parlare d'integrazione sociale, d'identità sessuale, di elaborazione del lutto, di autostima e rinascita, ma anche strappando una risata qua e là.
A Waititi piace rischiare e azzarda anche con la scelta dell'attore protagonista: Michael Fassbender nel ruolo di Rongen. La poliedricità di Fassbender è sorprendente. Egli si adegua ad una recitazione da commedia, genere molto lontano dai ruoli che ha ricoperto in passato.
Il film non funziona in tutte le sue parti per via di personaggi marginali e poco delineati, penso a quello della ex-moglie di Rongen (Elisabeth Moss), ma andavano comunque inseriti per agevolare la narrazione e farci capire meglio il background di Rongen e il perché si trovasse ad allenare dall'altra parte del mondo.
Un film da vedere perché tra risate sincere e zampilli di leggerezza, lo spettatore può anche trovare spunti di riflessione interiori.
Commenti
Posta un commento